All'Umg si parla di connessione dei territori tra servizi per le dipendenze e i centri di riferimento per la cura dell'epatite C

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Locandina del corso Hand all'Università
  16 settembre 2019 11:47

L’infezione da virus dell’HCV rappresenta una forma morbosa molto insidiosa, sia per l’elusività del virus che per la facilità di contagio tra i soggetti a rischio, come i consumatori di sostanze stupefacenti per via endovenosa (PWID-People Who Inject Drugs).

La criticità nella diagnosi è rappresentata dalla bassa percentuale di soggetti a rischio sottoposti a test anti-HCV. Nella maggior parte dei casi, la diagnosi viene posta quando la malattia inizia a presentare manifestazioni cliniche, il che può avvenire anche dopo anni dal contagio, periodo in cui i soggetti asintomatici fungono comunque da serbatoio del virus, favorendone dunque la diffusione.

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Anticipare la fase di screening della malattia nella popolazione che fa uso di droghe, rappresenta il punto di forza del progetto. Questo obiettivo passa attraverso un’adeguata informazione e formazione dei professionisti che operano all’interno dei Ser.D. e all’offerta di servizi che li possano agevolare nell’attività quotidiana di gestione del paziente.

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La cooperazione tra Ser.D. e Centri per la cura del HCV rappresenta la migliore opportunità di prevenzione, assistenza e cura per il paziente PWID affetto da epatite C. Questo grazie ad un modello integrato e multidisciplinare, che ha l’obiettivo di superare le problematiche strutturali e operative che limitano l’impiego del test, ritardano l’invio e impediscono l’accesso alla terapia antivirale.

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Per garantire efficacia e operatività al progetto sono stati selezionati un set di Centri di cura HCV e Ser.D. già attivi sul territorio nazionale. Catanzaro fa parte di questo network, insieme ad alcuni centri su Modena, Bari, Milano, Torino, Roma e Caserta.

Uno spazio importante è quello dedicato alla formazione  e mercoledì 18 settembre, all'Università Magna Graecia di Catanzaro, dalle ore 8.30 alle ore 13.30, nell'ambito del progetto HAND si terrà il Corso di Aggiornamento “Buone prassi e networking nella gestione dell'Epatite C in soggetti con disturbo da addiction”, i cui responsabili scientifici sono il dott. Benedetto Caroleo, specialista in Medicina Interna dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria Mater Domini, e il dott. Franco Montesano,  direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze dell'Asp di Catanzaro e vice presidente regionale della Società Italiana delle Tossicodipendenze.

Il corso, per i quali sono riconosciuti 7.3 crediti formativi, è riservato a 50 partecipanti delle seguenti professioni e specializzazioni: medico chirurgo, farmacista, psicologo, infermiere, assistente.

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