di CLAUDIA FISCILETTI
In un'ora si possono fare tante cose, o almeno questa è convinzione comune. Rocco-Aìda, protagonista dell'anteprima nazionale di 'f-Aìda eppure cantava ancora' al Teatro Comunale di Catanzaro tenutasi ieri sera, in un'ora decide di dare spazio a quell'urgenza di raccontare esperienze e sensazioni della sua vita che non ha mai raccontato prima di questo momento.
Lo spettacolo, inserito nel cartellone della stagione teatrale di AMA Calabria ideata e diretta da Francescantonio Pollice, è una produzione originale della compagnia teatrale reggina Mana Chuma Teatro diretta dai drammaturghi Massimo Barilla e Salvatore Arena che, in questo caso, vestono anche i panni di registi e sceneggiatori. Arena, poi, presta anche la sua voce, la sua espressività ed il suo cuore a Rocco-Aìda, interpretando il personaggio con un'intensità tale da fari dimenticare che è l'unico sul palco, coadiuvato solo dalle musiche di Luigi Polimeni e dalla scenografia di Aldo Zucco.
L'ora di tempo di Rocco-Aìda, però, è particolare. E' la sua ultima ora di vita e, per questo, ne approfitta per raccontare la sua metamorfosi, le vicende, talvolta crudeli e dolorose, che l'hanno portato alla consapevolezza di non essere più Rocco, ma Aìda, aiutato anche dalla scoperta di vecchi giradischi dell'opera trovati nel luogo divenuto il suo unico spazio vitale, teatro di angoscia e solitudine in cui, però, sopravvive grazie al ricordo del bacio scambiato con colui che è il suo unico amore. A questo punto lo spettacolo non sarebbe una tragedia greca dei giorni nostri, come aveva dichiarato Barilla in un'intervista (LEGGI QUI), se destinatario del racconto di Rocco-Aìda non fosse suo padre, uomo nutrito con gli archetipi della Calabria degli anni Ottanta. E' lui ad aver recluso il proprio figlio in quel luogo angusto, è lui ad essere impegnato in una faida sino all'ultimo sangue in cui Rocco-Aìda è totalmente fuori luogo. E, ancora, è lui ad essere morto ancor prima di quel figlio la cui natura non ha mai voluto accettare.
Uno spettacolo ambientato in una Calabria antica, ma più che mai attuale per le tematiche trattate e, in più, unico nel suo genere per il modo in cui è stato impostato da Mana Chuma, fondando le proprie radici non solo nella mediterraneità più pura, ma anche nel teatro di narrazione. Difficile rimanere impassibili dinanzi ad un'opera del genere che, inevitabilmente, colpisce il cuore e la mente.
Il prossimo appuntamento con AMA Calabria sarà il 10 dicembre alle 21, sempre al Teatro Comunale di Catanzaro, con 'Zotto Tango', spettacolo in cui il tango la farà da padrone con uno dei tre massimi ballerini di tango del secolo: Miguel Angel Zotto.
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