Anci Calabria: "Rivedere le norme sul dissesto. 70 enti calabresi già in grave difficoltà"

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Gianluca Callipo
  23 luglio 2019 21:17

"La situazione finanziaria dei Comuni in Calabria, come nel resto del Mezzogiorno, è un problema serio che va affrontato con soluzioni legislative mirate ed efficaci". Così il presidente di Anci Calabria Gianluca Callipo, lancia l'allarme sulle difficoltà finanziarie di molte amministrazioni comunali - circa 70 in Calabria - costrette a fronteggiare situazioni di dissesto o pre dissesto che spesso si trascinano da molti anni.

"Non di rado - prosegue - questa problematica viene ridotta a mero battibecco politico. Le difficoltà finanziare degli enti vengono utilizzate come grimaldello nello scontro tra diversi schieramenti, senza distinzione tra destra e sinistra. Eppure nessun partito potrebbe permettersi il lusso di puntare il dito, visto che non esiste alcuna forza politica che non abbia dovuto confrontarsi con questo problema. La verità è che la situazione attuale è frutto di decenni di cambiamenti, che hanno radicalmente mutato l'approccio alla spesa pubblica. Se molti enti sono ancora in difficoltà, nonostante la drastica riduzione della spesa imposta dalle procedure di spending review, è per quanto accaduto in passato. Negli ultimi anni le Amministrazioni hanno tentato di evitare il default ricorrendo ai cosiddetti 'piani di riequilibrio', che però si sono rivelati assolutamente inefficaci davanti all'eccessiva mole di debiti ereditati dal passato ed alle difficoltà concrete di incrementare la percentuale di riscossione dei tributi comunali in pochi anni, a causa di percentuali di partenza spesso irrisorie e strumenti di riscossione spuntati".

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Per Callipo, dunque, a meno di interventi normativi ad hoc, il passaggio dal piano di riequilibrio alla dichiarazione di dissesto vera e propria, è destinato a realizzarsi nella stragrande maggioranza dei casi. Al riguardo Callipo suggerisce l'introduzione di "nuove norme che possano aiutare i Comuni nei processi di risanamento finanziario, attraverso la riduzione del peso degli altissimi interessi relativi al debito accumulato nei decenni scorsi, oppure attuando soluzioni come l'inserimento in bolletta della Tari, alla stregua di quanto già accade per il canone Tv".

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