Dall’1 settembre scorso il dottor Antonio Soccorso Capomolla è il nuovo direttore sanitario del Sant’Anna Hospital. Subentra al dottor Gaetano Muleo, che ha ricoperto l’incarico per circa un decennio ed al quale l’ospedale ha rivolto un sincero e caloroso ringraziamento per l’apporto professionale dato al consolidamento del Centro di alta specialità del cuore nell’ambito del sistema sanitario calabrese.
Capomolla, che ha assunto anche l’incarico di coordinatore della Cardiologia/Utic del S. Anna, ha conseguito la laurea in medicina presso l’Università di Pavia e nel medesimo ateneo si è specializzato in cardiologia. Per oltre vent’anni ha lavorato presso l’Unità per lo scompenso cardiaco del Centro Medico di Montescano (PV). Dal 2007 è stato direttore del Polo Specialistico Riabilitativo della Fondazione “Don Gnocchi” a Sant’Angelo dei Lombardi (AV) e successivamente, dal 2013, direttore sanitario della casa di cura Villa dei Gerani a Vibo Valentia. Già Fellow of European Society of Cardiology (FESC), Capomolla è stato insignito nel 2004 della fellowship della Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO). Nel 2012 ha conseguito il master in Management delle Aziende Sanitarie presso l’università Bocconi di Milano. È stato membro della commissione per la stesura delle linee guida di telemedicina, istituita presso il Ministero della Salute ed è autore di numerose pubblicazioni scientifiche.
"Ho accettato l’incarico di direttore sanitario del S. Anna con gioia e orgoglio – ha detto Capomolla nel corso del primo incontro ufficiale con i vertici e il personale dell’azienda – consapevole del ruolo strategico che l’ospedale svolge all’interno del sistema sanitario regionale e della posizione di assoluto rilievo che i dati ministeriali gli assegnano in ambito nazionale per quanto attiene agli esiti delle cure delle patologie coronariche, valvolari e vascolari. Entro dunque a far parte di una “squadra” autorevole con l’obiettivo di concorrere a rafforzarla, implementandone la progettualità e tenendo ferma la mission che il S. Anna si è dato fin dalla sua nascita e cioè offrire ai calabresi una sanità di eccellenza. Nei fatti è già così – ha aggiunto Capomolla – ma i dati sulla mobilità passiva ci dicono che occorre fare di più, sia nel rapporto con i cittadini, sia in quello con le Istituzioni chiamate al governo della sanità regionale. Non è accettabile che ancora così tanti calabresi scelgano di farsi curare altrove quando nell’ambito delle patologie cardiovascolari possono beneficiare in Calabria di standard qualitativi di altissimo livello e di una rete di strutture che non hanno nulla da invidiare a quelle che operano fuori dai nostri confini".
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