di GABRIELE RUBINO
Il caro bollette si abbatterà sugli italiani nei prossimi mesi (e probabilmente nei prossimi anni), per l'Aou Mater Domini i salassi sono invece già arrivati da tempo e hanno fatto sanguinare i conti aziendali. Proprio le utenze (acqua, luce e gas) per l'utilizzo a fini assistenziali dei locali di proprietà dell'Università Magna Graecia sono state una componente devastante nella lievitazione del disavanzo dei conti dell'ex Policlinico.
Sul buco da oltre 100 milioni del conto economico del 2019 (LEGGI QUI I DETTAGLI), è vero che 62,6 milioni sono stati causati dalla famosa svalutazione del credito della fallita Fondazione Campanella ma il resto sono debiti nei confronti dell'ateneo catanzarese: 17 milioni per l'indennità assistenziale degli accademici (ex De Maria) e 20,8 milioni appunto le famose 'utenze'. In quest'ultimo caso l'università vanterebbe crediti dal lontano 2006 fino al 2019. Brutte sorprese spuntate fuori dai cassetti che hanno impattato in maniera parecchio 'pesante' anche sui conti regionali creando una zavorra su un barcone già in procinto di affondare.
L'Aou Mater Domini, finalmente, sembra non voler stare più con le mani in mano. Il commissario straordinario Giuseppe Giuliano ha affidato una consulenza (da 5 mila euro) all'ingegnere Gerlando Cuffaro finalizzata alla "valutazione dei metodi di ripartizione delle spese comuni". 'Comuni' s'intende con l'università. La cifra sborsata annualmente dall'Aou Mater Domini è di circa 3,5 milioni di euro.
Un dato da chiarire è come sia possibile pagare la stessa cifra oggi con un utilizzo più esteso dei locali a fini assistenziali rispetto a parecchi anni prima quando il volume dell'allora Policlinico era notevolmente ridotto. Inoltre, tornando ai famosi 20,8 milioni non tutti i decreti ingiuntivi azionati dall'università convincono appieno i vertici dell'azienda ospedaliero universitaria. Insomma, c'è aria di reazione. O quantomeno a non subire passivamente lo stillicidio dei conti aziendali.
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