“Un anno è già trascorso dalla mia rielezione a sindaco di questa città: un risultato per certi versi inaspettato, ma che mi ha dato la misura di quanto il lavoro di questi anni sia stato fruttuoso spartiacque di un modo di vedere la politica in maniera trasparente, al servizio del cittadino. Se Rende è oggi tra le città più floride del sud d’Italia, se è riuscita a trovare nella forza della sua comunità il coraggio di affrontare l’emergenza sanitaria ed economica, se oggi si trova con maturato impegno a voler ripartire lo si deve a chi quel nove giugno del 2019 ha scelto di essere rappresentato da chi vede le istituzioni come massima espressione dell’agire democratico e in esse finalmente si riconosce”.
Ad affermarlo il sindaco Marcello Manna che traccia il bilancio del primo anno di mandato come primo cittadino di Rende.
“Tante le sfide che ci aspettano, ma che non ci cogliono impreparati: in questi mesi di lockdown abbiamo dimostrato come valori quali la solidarietà e l’inclusività, l’equità sociale abbiano creato una rete dove terzo settore e enti pubblici hanno reso possibile garantire più di mille pasti e generi di prima necessità all’intera area urbana. Il nostro welfare resiliente non conosce confini e barriere, alimentando la cultura della diversità come ricchezza collettiva. Abbiamo agito seguendo e dando voce a chi si è trovato a pagare caro il prezzo di una crisi economica senza precedenti bloccando i pagamenti delle imposte e dei tributi, dialogando con il comparto produttivo ed economico della città”, ha proseguito Manna.
C’è spazio per una riflessione che proietta la città verso il futuro: “abbiamo ridato dignità agli spazi verdi e bonificato le aree degradate in vista di un nuovo modo, più sostenibile, di vivere Rende restituendo beni comuni che, come nel caso del campetto in disuso di Villaggio Europa, saranno gestiti dalla comunità perché è proprio dal basso che bisogna cercare di agire coinvolgendo i cittadini. Continua il rapporto sinergico con l’Università della Calabria a più livelli, a più livelli puntiamo su ricerca, innovazione e cultura in un dialogo proficuo che deve abbracciare e coinvolgere l’intera area urbana in termini di servizi di qualità. Ci aspettano sfide importanti e non ci faremo cogliere impreparati: è la stagione dei grandi temi e c’è bisogno dell’impegno da parte di tutti i livelli istituzionali. Dobbiamo concretizzare il progetto dell’area urbana, puntare al rilancio dell’edilizia sociale da troppo tempo ferma al palo, ristrutturare il sistema sanitario oramai al collasso, pensare ad una mobilità smart. Ringrazio chi ha creduto e continua a credere nella visione di una città aperta, plurale, capace di preservare l’aspetto identitario e, al contempo, di disegnare il volto venturo di Rende”.
E infine la notizia che anche il quotidiano nazionale “L’Osservatore Romano” parla del progetto inclusivo “CuciniAmo” che ha visto coinvolgere i detenuti del carcere “Sergio Cosmai” nella preparazione dei pasti, nel periodo del lockdown, per i più bisognosi: “Siamo lieti –ha concluso il sindaco- che questo articolo venga pubblicato proprio in occasione di questo primo anniversario. È un riconoscimento che voglio condividere, oltre che con l’assessore Artese, la dirigente dell’IIS Cosentino Nicoletti e la direttrice della casa circondariale Mendicino, con i volontari della Terra di Piero e della Croce Rossa con i quali il comune ha avviato un protocollo d’intesa teso proprio a supportare la rete di solidarietà che ha permesso la distribuzione di più di mille pasti e generi di prima necessità nell’intera area urbana. Da questa esperienza è nato poi il progetto inclusivo del Parco dei Nonni che sorgerà all’interno del Parco Robinson: come istituzione crediamo di dover sostenere tali iniziative e questa propostaci dalla Terra di Piero ci restituisce la validità di quanto fatto con loro sinora e di quanto ancora faremo insieme”.
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