
"Non avrei potuto fare diversamente. Da tempo sono impegnata nel sociale e spesso mi è capitato di pronunciare frasi del tipo: 'In questa terra dobbiamo scegliere da che parte stare subito!'.
Ecco, questa volta, ho capito che toccava a me". E' quanto afferma in un'intervista alla Gazzetta del Sud, Cinzia Falcone, l'imprenditrice dalla cui denuncia è scaturito l'arresto del prefetto di Cosenza Paola Galeone posta ai domiciliari per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità. "Passare dalle parole ai fatti - aggiunge Falcone - non è semplice soprattutto quando ci si trova davanti ad un prefetto della Repubblica.
Il giorno prima, però, avevo ascoltato l'intervista al procuratore Gratteri in cui invitava i calabresi a ribellarsi e questo ha determinato in me ulteriormente la volontà di dissentire e dire no a una ingiusta richiesta".
L'imprenditrice parla dei rapporti con il prefetto e dell'imbarazzo provato davanti alla proposta: "Ho poi pensato che si trattava solo di una persona non dello Stato".
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