di GABRIELE RUBINO
Prima un veterinario, adesso tocca ad un'infermiera. L'Asp di Catanzaro ha sospeso un'altra operatrice no vax. La decisione è stata formalizzata con una delibera firmata dalla commissione prefettizia. Come noto, il governo mesi fa aveva introdotto l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari prevedendo che, in caso di assenza di legittime esimenti alla somministrazione del vaccino anti-Covid, e nel caso in cui non si potesse trovare una mansione diversa per gli stessi allora sarebbe scattata la sospensione dal lavoro e anche della retribuzione.
Ed è esattamente quello che l'Asp di Catanzaro 'contesta' all'infermiera che rimarrà in questa situazione se non si vaccinerà oppure fino al 31 dicembre di quest'anno. La segnalazione è arrivata dall'unità operativa di Medicina Trasfusionale. Il direttore ha informato la direzione di presidio ospedaliero unico che a sua volta lo ha comunicato all'ufficio personale, al medico competente e al Covid manager dell'Asp. Pur essendo stata invitata formalmente alla vaccinazione, il 9 giugno veniva precisato che l'infermiera non aveva dato alcun riscontro. Da qui è partita l'intera procedura che ha portato alla sospensione dell'infermiera.
Oltre ai due casi accertati dall'Asp di Catanzaro, quella di Reggio Calabria aveva scovato una quindicina di operatori sanitari no vax, con tanto di sospensione. Tuttavia nel giro di pochi giorni oltre la metà aveva comunicato l'avvenuta vaccinazione e di conseguenza erano stati riammessi in servizio.
LEGGI QUI LA NOTIZIA DELLA PRIMA SOSPENSIONE DI UN MEDICO VETERINARIO NO VAX DELL'ASP DI CATANZARO
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