«Ci fa gioire l’assoluzione di Cristian Filippo, giovane calabrese che, affetto da una malattia seria, era imputato per aver coltivato due piante di cannabis a scopo curativo. Mi auguro che questa sentenza, la quale ha stabilito che il fatto non sussiste, spinga il futuro Parlamento a far passare la proposta di legge sull’autoconsumo di cannabis che, grazie alla nostra spinta, era arrivata quasi all’approvazione nella legislatura corrente».
Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Paolo Parentela, che sottolinea: «A Cristian avevo espresso, come altri miei colleghi, tutta la mia solidarietà e vicinanza, sposandone la battaglia, sacrosanta. È inverosimile che nel 2022 debbano esistere ancora vicende del genere. È impensabile che un paziente debba vedere riconosciute le proprie ragioni da un giudice e non da una precisa legge dello Stato. La tutela della salute e la lotta alle mafie – conclude Parentela – hanno bisogno di norme di civiltà e di buon senso, che noi avevamo concepito in relazione all’autoconsumo di cannabis. Continueremo ad insistere su questo tema, nell’interesse di tutti».
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