Atti vandalici alla “Patari-Rodari e Aldisio” di Catanzaro, la Cgil: "Aprire una seria riflessione sul futuro dell'istituzione scuola"
10 gennaio 2022 17:14
“Quanto accaduto a Catanzaro, negli Istituti scolastici “Patari-Rodari e Aldisio”, vandalizzati la notte scorsa, non può essere derubricato né a bravata di ragazzini maleducati che pensano di ritardare il rientro a scuola mettendo a soqquadro arredo e libri, né ad ignobile teppismo. Chi si è introdotto tra quei muri dove dovrebbero plasmarsi le coscienze critiche, nutrire cultura e creatività, e si è accanito su banchi, vetrate, computer, quaderni, mappamondi, disegni e perfino su albero di Natale e presepe, ha vilipeso le istituzioni e violato l’integrità dei piccoli alunni e delle piccole alunne che in quel luogo crescono”. E’ quanto si legge in una nota della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo.
“Non stiamo a cercare in maniera ossessiva se questo scempio è da addebitare a vali comuni, a teppisti grandi o piccoli, quello su cui ci dobbiamo soffermare è il perché: perché tanto accanimento e tanta violenza? – si chiede ancora la Cgil Area Vasta -. Chi si è reso responsabile di questa ferita profonda alla dignità della scuola, che come hanno avuto modo di dire molti docenti e dirigenti scolastici, è “sacro” deve essere perseguito e rieducato. Non può passare il messaggio che se si è ragazzini dalla testa calda tutto può essere sistemato con una reprimenda: quello che è successo a queste due scuole catanzaresi è gravissimo. Così come è grave che la sacralità di questi luoghi, intesa prima di tutto come sicurezza, non sia tenuta nella dovuta considerazione dal Comune che dovrebbe occuparsene con un monitoraggio costante, anche favorendo l’installazione di telecamere, funzionanti".
"Siamo vicini agli studenti, ai docenti e ai dirigenti scolastici: c’è da aprire una autentica riflessione sul futuro della scuola come luogo di formazione, come spazio di crescita umana e culturale, dove si alimentano animi sensibili e attenti al prossimo e al bene comune. E a cosa fare per preservarla, - concludono - restituendo autorevolezza agli insegnanti, motivandoli, strumenti ai dirigenti scolastici per far “camminare” la macchina nel migliore dei modi. Altrimenti ci ritroveremo a fare la conta dei danni sempre più spesso”.