Dopo la presa di posizione della Uiltrasporti, gli interventi dei gruppi politici di opposizione
02 dicembre 2020 16:59di MASSIMO PINNA
Aumento della Tari, nel dibattito politico irrompe la questione riduzione costo del personale emersa a latere del consiglio comunale.
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Fuori dai punti all’ordine del giorno, infatti il sindaco Pietrantonio Cristofaro ha parlato ai consiglieri di una possibilità, una proposta per ora. Da discutere, vagliare. Secondo i tempi della politica. In soldoni la proposta è questa: siccome il costo complessivo del servizio raccolta rifiuti, spazzamento e smaltimento, (per complessivi 716 mila euro), malgrado l’alta percentuale raggiunta dalla raccolta differenziata (tra il 73 e il 74 %, dati di novembre 2020), non si riesce ad ridurre, il sindaco ha prospettata la possibilità di cambiare il contratto nazionale di riferimento per gli operatori di Girifalco, passando dal Fise (igiene ambientale) al Ccnl multiservizi. Così facendo, lo stipendio medio di un operatore full-time passerebbe – come illustrato dal sindaco – da circa 4500 euro lordi a circa 3000 (costo orario unitario passa dagli attuali 26,70 all’ora a 17,80 euro all’ora). Un cambio di contratto che, sempre secondo quanto detto dal sindaco, produrrebbe un risparmio intorno ai 150 mila euro. Cifra che annualmente potrebbe essere spalmata, cosi riducendola, sulla tassa rifiuti (Tari) ai cittadini. Tutto questo è ora reso teoricamente possibile del fatto che, come riportato dal sindaco a sostegno della sua proposta, non è più necessaria l’applicazione della cosiddetta clausola sociale che garantiva i lavoratori anche quando, scadendo come ora un contratto di servizio con la ditta, si potessero ritrovare in condizioni contrattuali peggiore con la ditta successiva. Cosa che ora è teoricamente possibile. Teoricamente, appunto.
Perchè alla sola notizia della proposta del sindaco Cristofaro, già ieri sera è intervenuta la Uiltrasporti di Catanzaro con una nota al vetriolo del segretario provinciale Vincenzo Cioffi a difesa dei lavoratori e dei loro contratti attuali.
Sul punto, che sta già provocando tante reazioni a Girifalco, e che promette di tenere occupata la scena politica a lungo, intervengono i gruppi politici di opposizione.
“La tassa sui rifiuti non si deve diminuire riducendo gli stipendi del personale, ma - incalza Teresa Signorello per Viviamo Girifalco - incrementando gli introiti cosi come abbiamo sempre evidenziato in questi anni. Se avessimo puntato alla riduzione del costo del personale, nel 2013, non avremmo certo avviato la raccolta differenziata. Oggi, al 74 per cento circa, vanto di Girifalco. Ma una vanto effimero se è vero che è vero che nel 2015, giunta Cristofaro, la tassa sui rifiuti è aumentata del 30 per cento. E ieri, sempre giunta Cristofaro, aumenta di un altro 10 per cento".
"Abbiamo sempre denunciato – aggiunge - che la risorsa rifiuti è rimasta in questi anni sotto l’utilizzazione economica della ditta, non del Comune che invece ne poteva fare cassa e diminuire le tasse e i cittadini, ma siamo rimasti inascoltati. Cosi come siamo rimasti inascoltati - sottolinea - sulla mancata stipula di convenzioni incamerando risorse tramite la vendita del multimateriale raccolto con la differenziata. Con l’amaro beffa che oggi ci troviamo ai primi posti della raccolta differenziata, ma ahinoi anche della tassazione sui rifiuti. Peraltro tutto questo – afferma - risulta inutile per i cittadini, al di la del benefico ambientale, e per gli operatori fare degli sforzi se questi vengono vanificati da una tassa che – conclude - non solo non diminuisce ma che è aumentata in 5 anni del 40%”.
Da parte sua, il gruppo Nuova Era Girifalco, capitanato da Carolina Scicchitano, dichiara come “i problemi non si risolvono punendo sempre gli altri e non assumendosi mai – rivolti al sindaco - le proprie responsabilità. Il sindaco addebita al commissario prefettizio Costanza Pino, che lo ha sostituito per quattro mesi, diverse colpe, tra queste anche quella di non aver recepito la delibera di Arera, un provvedimento recante le prime misure volte a mitigare gli effetti sulle varie categorie di utenze dalla crisi economica da COVID-19”.
Per Nuova Era “il Comune avrebbe potuto nel bilancio di previsione intervenire sulla Tari con un piano economico straordinario che prevedesse oltre al contributo per le attività economiche, misure volte al pagamento dei tributi attraverso risorse comunali ( così come previsto dall‘Ifel) per tutti quei soggetti ( utenze non domestiche e utenze domestiche) che hanno registrato difficoltà economiche a causa della pandemia, così come proposto il 5 novembre dal gruppo Consiliare Girifalco”.
Dunque, ”allo stato delle arte a Girifalco la Tari è arrivata nelle case dei cittadini nella sua formula piena. Ma – evidenziano - la soluzione non è sicuramente quella di intervenire sui contratti dei lavoratori, almeno non dal nostro punto di vista. È necessario – dicono - trovare delle valide e fattibili alternative quali, ad esempio, abbattere i costi dello smaltimento dell’organico, sostituire la Tari con la Tarip ovvero la tariffa puntuale secondo la quale oggi utente paga per quanto inquina”.
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