Avanti e indietro nel tempo con la sua musica: l’astronauta Carboni fa "viaggiare" il Politeama

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Luca Carboni
  29 settembre 2019 09:52

di TERESA ALOI 

Musica come compagna di viaggio, di vita. Come un percorso circolare da vivere insieme. Scomodiamo Ludwig Van Beethoven per dire che "Dove le parole non arrivano... la musica parla". 

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E Luca Carboni al teatro Politeama ha parlato. Del resto non poteva essere altrimenti per  lui, ospite del "Festival d'autunno"   quest'anno  dedicato proprio alla parola. 

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Avanti e indietro negli anni  per i ricordi e per i testi.  Maglietta nera con stella rossa impressa sul petto, jeans scuro e giubbino di pelle l’astronauta Luca Carboni e il suo “ Sputnik” atterrano  sul palco del teatro Politeama  per la data catanzarese del tour che prende il nome dal suo ultimo album, uscito lo scorso giugno. Nel capoluogo, ricorderà il cantautore, mancava dal 2007.

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Spetta al direttore artistico del Festival, Antonietta Santacroce, presentarlo al Teatro ricordando il tema della rassegna.  

Poi, immersi  in luci di colore, si viaggia nel tempo e nello spazio, catapultati avanti e indietro negli anni  per l’età dei brani connessi ai ricordi.

Il viaggio inizia con il brano “I Segni del tempo”  e si prosegue parlando d’amore nelle diverse forme a partire da quello digitale dove la “Wifi è collegata al cuore”. E poi è ancora “Il tempo dell’amore”,  a “Primavera”,  nei “Film d’amore” fino ad arrivare a “L’amore che cos’è”,   che  un nuovo arrangiamento la rende ancora più bella.

Ma per Luca Carboni amore è anche quello per la sua città e così dopo “Mi ami davvero”, “Io non voglio” e “Sarà un uomo” celebra “Bologna  è una regola”.  

“Prima di partire” prosegue  il viaggio indietro nel tempo con “Il mio cuore fa ciock!”. Luci, suoni, applausi ed ecco “Farfallina”  sempre viva e attuale ancora oggi con i suoi 30 anni.    “Gli autobus di notte”  e l’omaggio a Lucio Dalla con una cammeo di “Quale allegria”  per terminare con “Silvia lo sa”.

Arriva il cambio d’abito. Una giacca rossa prende il posto del giubbino di pelle nera  ma “Luca è lo stesso”  quando canta “L’Inno nazionale” e “Dieci minuti”. Il Politeama esplode  con “Ci vuole un fisico bestiale” .   Sempre presenti gli occhiali neri che Luca Carboni indossa con disinvoltura:  "Li metto per le luci", commenterà a circa metà spettacolo con il suo immancabile sorriso . 

Il rientro per il bis vede la band - Antonello Giorgi alla batteria, Ignazio Orlando al basso, Mauro Patelli e Antonello D’Urso alle chitarre, Fulvio Ferrari Biguzzi alle tastiere - in accappatoio arancione pronti per “Mare mare” e poi di seguito “Una grande festa”, il brano che in tanti aspettano e il teatro si scatena ancora di più.  Illuminato da fasci di luci colorate, il gran finale è con  “Fragole buone buone” e “ Vieni a vivere con me”.

 

 

 

 

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