di TERESA ALOI
Musica come compagna di viaggio, di vita. Come un percorso circolare da vivere insieme. Scomodiamo Ludwig Van Beethoven per dire che "Dove le parole non arrivano... la musica parla".
E Luca Carboni al teatro Politeama ha parlato. Del resto non poteva essere altrimenti per lui, ospite del "Festival d'autunno" quest'anno dedicato proprio alla parola.
Avanti e indietro negli anni per i ricordi e per i testi. Maglietta nera con stella rossa impressa sul petto, jeans scuro e giubbino di pelle l’astronauta Luca Carboni e il suo “ Sputnik” atterrano sul palco del teatro Politeama per la data catanzarese del tour che prende il nome dal suo ultimo album, uscito lo scorso giugno. Nel capoluogo, ricorderà il cantautore, mancava dal 2007.
Spetta al direttore artistico del Festival, Antonietta Santacroce, presentarlo al Teatro ricordando il tema della rassegna.
Poi, immersi in luci di colore, si viaggia nel tempo e nello spazio, catapultati avanti e indietro negli anni per l’età dei brani connessi ai ricordi.
Il viaggio inizia con il brano “I Segni del tempo” e si prosegue parlando d’amore nelle diverse forme a partire da quello digitale dove la “Wifi è collegata al cuore”. E poi è ancora “Il tempo dell’amore”, a “Primavera”, nei “Film d’amore” fino ad arrivare a “L’amore che cos’è”, che un nuovo arrangiamento la rende ancora più bella.
Ma per Luca Carboni amore è anche quello per la sua città e così dopo “Mi ami davvero”, “Io non voglio” e “Sarà un uomo” celebra “Bologna è una regola”.
“Prima di partire” prosegue il viaggio indietro nel tempo con “Il mio cuore fa ciock!”. Luci, suoni, applausi ed ecco “Farfallina” sempre viva e attuale ancora oggi con i suoi 30 anni. “Gli autobus di notte” e l’omaggio a Lucio Dalla con una cammeo di “Quale allegria” per terminare con “Silvia lo sa”.
Arriva il cambio d’abito. Una giacca rossa prende il posto del giubbino di pelle nera ma “Luca è lo stesso” quando canta “L’Inno nazionale” e “Dieci minuti”. Il Politeama esplode con “Ci vuole un fisico bestiale” . Sempre presenti gli occhiali neri che Luca Carboni indossa con disinvoltura: "Li metto per le luci", commenterà a circa metà spettacolo con il suo immancabile sorriso .
Il rientro per il bis vede la band - Antonello Giorgi alla batteria, Ignazio Orlando al basso, Mauro Patelli e Antonello D’Urso alle chitarre, Fulvio Ferrari Biguzzi alle tastiere - in accappatoio arancione pronti per “Mare mare” e poi di seguito “Una grande festa”, il brano che in tanti aspettano e il teatro si scatena ancora di più. Illuminato da fasci di luci colorate, il gran finale è con “Fragole buone buone” e “ Vieni a vivere con me”.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736