Basso profilo. I Brutto si difendono davanti al Gip: "Non sapevamo dei rapporti di Gallo con la criminalità"

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Tommaso e Saverio Brutto
  29 gennaio 2021 12:46

di EDOARDO CORASANITI

"Estranei ai fatti". Tommaso e Saverio Brutto, padre e figlio, si difendono davanti al giudice dell'indagine preliminare Alfredo Ferraro. Entrambi sono agli arresti domiciliari nell'ambito dell'indagine definita "Basso profilo", che il 21 gennaio scorso ha portato all'emissione di 50 misure cautelari. Tommaso Brutto è stato consigliere del’Udc al Comune di Catanzaro e mentre il figlio Saverio è assessore a Simeri Crichi.  

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Accompagnati dall'avvocato Vincenzo Ioppoli, questa mattina i Brutto (prima Tommaso e dopo Saverio) hanno risposto alle domande del pubblico ministero Paolo Sirleo e Veronica Calcagno e del gip, i quali hanno chiesto loro in particolare sui rapporti con l'imprenditore Antonio Gallo (in carcere) e anche con il politico regionale dell'Udc Francesco Talarico. 

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Sul primo, padre e figlio hanno riferito di essere mai stati a conoscenza di problemi di natura penale dell'imprenditore, né tantomeno del suo presunto legame con la criminalità organizzata.  Entrambi devono rispondere di associazione a delinquere. 

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Brutto ha sottolineato che il rapporto con Talarico nasce dalla militanza nello stesso partito. 

Invece, questa mattina l'ex leader regionale dell'Udc (difeso dall'avvocato Francesco Gambardella) si è avvalso della facoltà di non rispondere

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