Berlinguer e i 100 anni. La voce fuori dal coro di Speziali: "Paghiamo ancora le conseguenze e le tossicità"

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images Berlinguer e i 100 anni. La voce fuori dal coro di Speziali: "Paghiamo ancora le conseguenze e le tossicità"
Vincenzo Speziali
  25 maggio 2022 12:11

L'intervento di Vincenzo Speziali nasce dall'esigenza di replicare ad un altro, di Biagio Merandi, apparso sulle colonne de La Nuova Calabria dal titolo "Un'eredità mancata" (LEGGI QUI)

di VINCENZO SPEZIALI 

Comprendo e capisco chi conserva nel cuore appartenenza e identità -seppur sconfitte dalla storia e dalla politica- in Italia e nel mondo, ma 'smerciare' -si badi bene, non sdoganare- il Berlinguer, come un innocuo cerbiatto disneyano, ancorché un intuitivo e lungimirante statista assennato, ispirato ed altro ancora, mi sembra eccessivo e purtuttavia, me lo vedo così riproposto, per di più smodatamente.
Partendo, infatti, dalla leggenda metropolitana circa la denuncia sulla "questione morale", la quale, trattandosi di comunisti, sarebbe meglio definirla moralista -che, notoriamente, è ben altra e tutt'altra cosa, ovviamente in senso contrario, differente e scadente, rispetto alla morale- dicevo, in merito a tale impostazione di sopra citata, vi sarebbero miliardi di osservazioni da fare e contestare -sempre politicamente- e l'entità quantisticonumerica potrebbe essere calcolata al valore dei finanziamenti made in URSS, affluiti nelle casse del Partito Comunista Italiano.

La mia affermazione, trova riscontro e/o evidenze, sulla scorta di pronunciamenti delle commissioni parlamentari, oppure degli atti ufficiali noti e risaputi, i qusli stabiliscono -non in modo aleatorio-  come la tal cosa sia avvenuta, fino al 1985, quindi, includendo l'intero periodo del presunto 'giglioso' Berlinguer Enrico, già cugino del mio amico, nonche` collega e altrettanto amico, di mio nonno, nella DC e in Parlamento, ovvero Francesco Cossiga.

Di lui (di Cossiga, appunto), tralascio ciò che gli fece -ingiustamente- proprio Berlinguer, trascinandolo in quell'ignobile 'girone dei dannati' a fronte dell' impeachment, per la vicenda Donat Cattin -per poi perdere tale strumentale guerriglia parlamentare- ma ciò la dice lunga sulla correttezza comportamentale e la levatura morale di costui, che viene ancora incensato, al pari di una discutibile icona laica.
Proprio durante le riunioni preparatorie -di questa autentica e macabra pagliacciata- mi disse Cossiga (e lo possono confermare in molti, anche tra i superstiti di quel PCI), come vi fu un muro da parte di molti -tra cui Pajetta- i quali capirono di cosa si stava trattando e del comportamento adamantino di Francesco Cossiga, che vinse il raound parlamentare -come era giusto che fosse!- difeso dalla maggioranza con in testa da DC e il PSI di Craxi (vero statista di Sinistra...mica tal Berlinguer!!!) e proprio per i Socialisti, in Aula prese la parola il loro Vicepresidente del Gruppo alla Camera, Mario Casalinuovo, il quale fece un discorso magistrale, sia in punta di diritto, sia in ambito politico. Esimio Merandi, sulla "questione morale", lei ha ragione a dire che era un attacco a noi democristiani, poiché eravamo coro i quali avevano e rappresentavano ragioni (e che ragioni), oltre alla buonafede e al Governo democraticamente scelto da liberi cittadini -cosi` non sarebbe stato in Unione Sovietica- anche perché i rubli a voi li inviavano -se non a tutto il suo Partito, non contestera` che almeno ad una parte specifica- proprio i nemici bellici dell'Italia -cioe` i sovietici- e ciò dalle mia parti, si chiama alto tradimento: bella morale! Si copriva questa colpa -grave colpa!- con becera, discutibile e falsa propaganda, poiché si tentava di fare come alcuni fanno, quando per fare vedere la casa pulita, nascondono la polvere sotto il tappeto.
Che poi fosse stato Berlinguer, prima del Presidente Moro (ineguagliabilmente insuperabile, poiché Moro è Moro!) a meglio comprendere quanto fosse necessario un incontro tra 'voi e noi', lo trovo risibile, poiché questa formula di governo ha una sola paternità ideologica e scientificamente politica, ed essa è in capo al mio Leader, ragione per cui non confondiamo il pagano con il profano: vi era una guerra in corso, dichiarata, unilateralmente, da alcuni assassini (per di più sovversivi e persino al soldo dei sovietici), i quali, mente uccidevano le persone -sia uomini dello stato, sia giornalisti- si proclamavano marxisti, non certo sturziani: parliamo, ovviamente delle Brigate Rosse, che sfregiarono le istruzioni, giungendo a massacrare, anche Moro (sempre Moro...ogni giorno!) e prima di lui, gli agenti della sua scorta!

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A proposito, chi fu, il più irriducibile, nel non voler salvare la vita, proprio al Presidente, al mio Presidente?  Ovvio, il suo buon Enrico.
Già di per sé, lo trovo sconcio e deprecabile, ma per i comunisti -di qualsiasi latitudine, longitudine ed epoca- la vita umana, non conta, è un numero, mentre per noi democristiani -e ce lo ha insegnato, proprio Moro!- "ogni persona è un universo".

Lei arriva a citare persino Togliatti, il teorico e il pratico della "doppiezza" (intesa, aggiungo io, quale modus operandi, di tal fido stalinista), così come lo strappo con l'URSS, operato dal suo Berlinguer, ma se strappo fosse stato vero i 'dane`' (traduzione del termine di soldi), li dovevate respingere in blocco, mentre come ho detto prima, essi affluivano da Mosca, eccone affluivano.
È la solita storia di predicare bene e razzolare male, mentre in questo caso, avrei gioco facile a sostenere che voi, predicavate male e razzolavate peggio!

Dell'impostazione berlingueriana, ne paghiamo ancora oggi le conseguenze e le tossicità da politicume (per di più barbutamente catanzarese...e ho detto tutto!), quindi ha ragione nel dire "caro compagno segretario, il vento soffia ancora forte", ma per spazzare via i fiori del maligno, che tutto il comunismo ha rappresentato, anche perché noi non siamo vinti dalla storia -mentre voi si- e sempre noi, abbiamo la Fede e la libertà a sorregge questa missione laica, quale alta forma di carità -come disse San Paolo. VI°- ovvero la politica.

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