Protestare per un legittimo diritto a quanto pare può costare caro ai lavoratori. Bloccarono lo svincolo Cosenza Nord dell'autostrada Salerno-Reggio per difendere il proprio posto di lavoro. Si mobilitarono contro le decisioni del Governo
10 dicembre 2019 18:24"Protestare per un legittimo diritto a quanto pare può costare caro ai lavoratori".
E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione in merito all'ingiunzione di pagamento inviata ai lavoratori ex lsu-lpu.
"Bloccarono lo svincolo Cosenza Nord dell'autostrada Salerno-Reggio - prosegue Guccione - per difendere il proprio posto di lavoro. Si mobilitarono contro le decisioni del Governo per il mancato inserimento dell'emendamento a favore dei precari calabresi. Sicuramente avrebbero preferito non penalizzare gli automobilisti e non creare disagi a nessuno ma, quando per troppo tempo gli appelli rimangono inascoltati e dopo quasi 20 anni di lavoro si ritrovano senza certezze e garanzie sul loro futuro, arriva il momento di alzare la voce. Era necessario rivendicare i propri diritti e difendere il posto di lavoro. E lo hanno fatto con dignità anche se sono stati costretti a forme estreme di protesta". "Quanto accaduto oggi - sostiene ancora Guccione - è davvero paradossale. Un lavoratore precario dopo ben quattro anni dalla protesta si trova pure a pagare una salata sanzione per aver legittimamente manifestato per un sacrosanto diritto: il diritto al lavoro, così come sancito dall'articolo 4 della Costituzione. Mi unisco all'appello dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil chiedendo che venga cancellata questa assurda ordinanza - ingiunzione di pagamento nei confronti di questi lavoratori".
I lavoratori ex lsu-lpu che il 28 luglio 2015 avevano dato vita ad una protesta all'altezza dello svincolo di Cosenza Nord dell'Autostrada Salerno-Reggio Calabria si sono visti recapitare oggi un'ingiunzione di pagamento di 2.584 euro "per avere impedito la libera circolazione di mezzi e di persone su strada".
Così, i segretari generale di Cosenza di Cgil Umberto Calabrone, Cisl Giuseppe Lavia e Uil Roberto Castagna intervengono sulla vicenda.
"Si consuma l'ennesima beffa - affermano i tre sindacalisti - a danno dei lavoratori ex lpu/lsu calabresi a distanza di oltre quattro anni. Il sole cocente di quella torrida estate, infatti, non fece desistere i lavoratori dallo 'scendere in strada' a difesa del primo contratto con la pubblica amministrazione, dopo bene oltre 16 anni di utilizzazione senza riconoscimento della contribuzione e di altri istituti dovuti al pubblico dipendente. La beffa ha oggi il sapore amaro di una ordinanza-ingiunzione per ogni lavoratore sanzionato. Un salasso ed una irrisione per i lavoratori che, quasi ogni anno, da oltre un ventennio si vedono costretti a forme estreme di protesta (bloccare porti, aeroporti, autostrade, ferrovie) per difendere il posto di lavoro e la propria dignità".
"Facciamo appello a tutte le istituzioni nazionali, regionali e locali affinché scongiurino - proseguono i segretari generali provinciali di Cgil,Cisl e Uil - con ogni atto politico ed istituzionale possibile, questa ennesima ingiustizia a danno dei lavoratori calabresi. La difesa del proprio diritto al lavoro non può essere oggetto di sanzione, soprattutto in questa terra, da sempre fanalino di coda di ogni indicatore economico e spesso cancellata dall'agenda politica nazionale, dove si paga già un prezzo assai alto in termini di mancanza di opportunità, sviluppo, crescita, infrastrutture, servizi sanitari".
"Si cancelli questo assurdo gravame: è stata solo 'legittima difesa' di un diritto".
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