La reazione del sindacato degli anestesisti rianimatori al duro atto del 'Pugliese' che pone molti dubbi sulla legittimità dell'indennità legata al servizio di eliambulanza
25 giugno 2020 07:47L'indennità per il servizio Elisoccorso è uno dei temi più scottanti nella sanità regionale. Le liquidazioni sono bloccate da mesi. Qualche giorno fa, l'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro ha gelato gli operatori con una delibera shock in cui in pratica si denunciava l'assenza di 'copertura' contrattuale della speciale indennità regolata da un decreto regionale di venti anni fa e subordinava il pagamento delle spettanze, seppur quantificate, alla rimessa regionale (LEGGI QUI).
Questa dura presa di posizione non è stata digerita dall'Aaroi Emac. Il presidente della sezione regionale del sindacato degli anestesisti rianimatori, Domenico Minniti, ha scritto al commissario del Pugliese-Ciaccio, Giuseppe Zuccatelli. Dopo aver ricordato la tagliente delibera firmata dal manager si legge nella missiva: "La scrivente O.S. evidenzia come il Decreto 208
del 28 Marzo 2000 del Dirigente Generale del Dipartimento Sanità Regione Calabria precisi che 'i compensi in parola vanno erogati, nella misura indicata, dalle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere cui appartengono i soggetti interessati previa attestazione da parte del Direttore della Centrale Operativa del SUEM 118 di Catanzaro, responsabile della turnazione mensile del personale sanitario impiegato nel servizio di elisoccorso, inviando a questo Dipartimento, con scadenza trimestrale, copia della rendicontazione per il cui importo totale, a carico del bilancio della Regione Calabria, questo Dipartimento provvederà, tramite istruttoria delle strutture interessate, a rimettere i relativi fondi a destinazione vincolata, alle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere interessate..'". "Appare dunque inequivocabile - sostiene l'Aaroi Emac- che la consecutio sia la retribuzione del personale ed il successivo rimborso alle Aziende da parte del Dipartimento Tutela della Salute, e non il contrario". In sostanza per il sindacato, in ogni caso l'indennità ai lavoratori andava liquidata. Mentre la partita del rimborso è affare fra la Regione e l'azienda.
"Né si comprende perché - incalza Minniti- il personale che ha già regolarmente svolto il servizio debba essere utilizzato quale strumento coercitivo per l’esigibilità del credito da parte delle Aziende Sanitarie/Ospedaliere verso la regione Calabria. Così come corre l’obbligo alla scrivente O.S. segnalare alla S.V. che “subordinare la prosecuzione delle attività di elisoccorso del personale dipendente di questa Azienda, alle pregresse e dovute rimesse regionali” può comportare la mancata copertura dei turni di elisoccorso già programmati, configurandosi una interruzione di pubblico servizio ad Ella addebitabile". E qui andiamo giù pesanti.
"Per questo motivi si suggerisce la revoca, in autotutela, della delibera, nei due punti citati (subordinazione della corresponsione degli emolumenti agli aventi diritto e subordinazione della prosecuzione dell’attività) valutando nel frattempo la scrivente O.S. l’eventuale sussistenza di profili di responsabilità penale, civile ed amministrativa da riportare nelle competenti sedi giudiziarie". La battaglia per l'indennità, anzi a questo punto per la sopravvivenza del servizio Elisoccorso si preannuncia senza esclusione di colpi.
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