"Come ministro della Giustizia non entro nel merito della valutazione del singolo caso, posso dire che come sempre, quando ho notizia di una possibile anomalia, attivo l'ispettorato e l'ho fatto anche in questa occasione". Così il guardasigilli Alfonso Bonafede, a margine del Consiglio Ue, risponde a Mario Luzzi, il padre di Fabiana, la sedicenne bruciata viva, che nei giorni scorsi gli aveva scritto per per protestare contro i permessi premio concessi all'assassino della figlia, esprimendogli "vicinanza". L'assassinio avvenne nel 2013 a Corigliano qunado la ragazza aveva appena 16 anni. Il ministro attiva così la procedura dell'ispettorato dopo le polemiche per la concessione delle premialità al condannato per l'omicidio Luzzi.
A stretto giro è arrivato il ringraziamento del padre, Mario. "Come padre e come famiglia ringraziamo il ministro della Giustizia, Bonafede, perché tempestivamente ha attivato l'ispettorato per verificare se esiste un'anomalia sul caso dell'omicida di mia figlia". "Dato però che i casi di femminicidio si ripetono - ha aggiunto Luzzi - il mio desiderio è che si modifichino le leggi esistenti per evitare che i genitori delle vittime possano ancora vedere per strada gli assassini delle loro figlie. Ci auguriamo che tutto possa cambiare al più presto".
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