Bonifati, occupano una casa popolare per stato di necessità: assolti dal tribunale di Paola

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  14 dicembre 2022 18:02

 
Occupare abusivamente una casa popolare in uno stato di necessità non costituisce reato. Lo ha stabilito il Tribunale di Paola, Sezione Penale Monocratica in persona del Giudice Alberto Pugliese, accogliendo la tesi difensiva, al termine di un processo che vedeva imputata una giovane coppia in disagiate difficoltà economiche e con quattro figli minori, due dei quali in tenera età, citata a giudizio dalla Procura della Repubblica di Paola perché ritenuta responsabile di avere, in concorso, in data 24 settembre 2019, invaso arbitrariamente al fine di occuparlo, un appartamento sito in Bonifati, alla Via Marinella, di proprietà dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica di Cosenza.
 
Al termine dell'istruttoria dibattimentale, il Pubblico Ministero aveva sollecitato per E.M., 35 anni, difeso dall'Avvocato Carmine Curatolo, la condanna alla pena di 8 mesi di reclusione e 100 euro di multa, previo riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, mentre per Q.N., 33 anni, difesa dall'Avvocato Simona Socievole, l'assoluzione per carenza di prova del concorso nel reato, poiché E.M. sentito in dibattimento aveva ripetutamente dichiarato di aver occupato abusivamente l'appartamento di proprietà dell'Aterp che sapeva essere vuoto e non occupato da nessuno, introducendosi da solo nello stesso, all'insaputa della moglie, che si era trasferita in tale alloggio insieme ai loro figli soltanto successivamente e che ciò aveva fatto in un momento di estremo disagio e gravissime difficoltà economiche soprattutto per garantire a sé stesso, alla moglie ed ai figli minori un luogo dove poter vivere.
 
I difensori degli imputati, entrambi sostituiti in udienza dal Praticante Avvocato Emilio Enzo Quintieri, hanno chiesto il proscioglimento degli stessi, contestando la richiesta di condanna avanzata dalla Procura della Repubblica, alla luce delle risultanze dell'istruttoria dibattimentale e della documentazione prodotta dalle rispettive difese. In particolare per E.M., è stata chiesta l'assoluzione perché il fatto non costituiva reato per aver agito in stato di necessità mentre per Q.N. l'assoluzione per non aver commesso il fatto non avendo in alcun modo partecipato con il marito all'invasione della casa popolare.
 
Il Giudice Monocratico del Tribunale di Paola Alberto Pugliese, alla fine, in accoglimento della richiesta della difesa che aveva provato lo stato di necessità, ha assolto entrambi gli imputati E.M. e Q.N. ritenendo che il fatto non costituiva reato avendo loro agito per stato di necessità in applicazione di quanto previsto dall'Art. 54 del codice penale.
 
Si è chiusa così una vicenda dai risvolti umani oltre che giudiziari. Sono soddisfatto dell'esito del processo - ha dichiarato il sostituto processuale Emilio Enzo Quintieri - anche se mi aspettavo un'assoluzione per non aver commesso il fatto per la moglie che non ha concorso ad occupare l'appartamento con il marito. Valuteremo, non appena sarà depositata la sentenza tra novanta giorni, di proporre appello per ottenere l'assoluzione con la formula che riteniamo più corretta. Il diritto all'abitazione, ha concluso il sostituto processuale, è un diritto costituzionale, tra quelli primari e insopprimibili di ogni persona. E' una sentenza importante che riconosce l'insussistenza del reato di occupazione abusiva qualora vi sia un dimostrato stato di necessità.

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