Botulino, la 24enne napoletana Gaia dimessa dall’ospedale: “Grazie ai medici, mi hanno salvato la vita”

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images Botulino, la 24enne napoletana Gaia dimessa dall’ospedale: “Grazie ai medici, mi hanno salvato la vita”
L'ospedale Annunziata di Cosenza
  23 agosto 2025 19:09

“Tornerò al mare in Calabria e continuerò a mangiare i friarielli”. Gaia Vitiello sorride alla vita ed è grata all’ospedale Annunziata di Cosenza per averle salvato la vita. La giovane di 24 anni vive a Napoli e studia all’Orientale. Da anni viene a trascorrere le sue vacanze sull’Alto Tirreno cosentino e a Diamante.

Spesso comprava il panino a quel camioncino, però era la prima volta quella sera che prendeva quello con i broccoli, o meglio con i friarielli, perché le piacciono e, nonostante tutto, continuerà a mangiarli. Ha perso il conto dei giorni trascorsi prima in Terapia intensiva e poi nei reparti dell’ospedale di Cosenza, ma lei e la sua famiglia saranno per sempre grati a tutto il personale dell’ospedale Annunziata perché le hanno salvato la vita. Gaia è una dei 28 pazienti che dai primi di agosto è stata ricoverata nell’ospedale Annunziata per sintomi da intossicazione da botulino. Come ha confermato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, Vitaliano De Salazar, è stata la paziente che ha destato più preoccupazione perché le sue condizioni erano molto critiche. Ma è quella che, oggi, rappresenta l’emblema di una storia a lieto fine tanto da diventare “ambasciatrice dei valori dell’ospedale”.

Questa mattina le è stato consegnato un passaporto come “ambasciatrice dei valori dell’azienda ospedaliera di Cosenza” perché è portatrice di un messaggio di speranza. Gaia si è commossa. “Non l’abbiamo mai vista piangere nei momenti più critici, la vediamo piangere oggi”, è il commento dello staff dell’Annunziata che dai primi di agosto ha affrontato l’emergenza delle emergenze.

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La laureanda in Lingue racconta che cosa è successo quel giorno: “Come da abitudine io e i miei amici tra il 5 e il 6 agosto ci siamo fermati a mangiare il panino al food truck sul lungomare di Diamante. Io sono stata l’unica tra i miei amici a prendere il panino con i broccoli e poco dopo, circa un’oretta dopo, ho iniziato ad avere diarrea. Ma ho pensato che si trattasse di una semplice indigestione. Poi ho iniziato ad avere altri sintomi. Mia sorella ha insistito affinché io venissi in ospedale. Ci siamo recati prima in una struttura di Belvedere e poi ci hanno mandato a Cosenza. All’ospedale dell’Annunziata io sono stata l’unica che aveva mangiato i broccoli. Quando ero lì ho iniziato ad avere i sintomi più gravi. Ringrazio mia sorella che ha insistito affinché venissi in ospedale, io avevo sottovalutato la situazione.

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Sono stata in Terapia intensiva per 5-6 giorni, mi hanno somministrato il siero. Qui tutto il personale è stato straordinario, sono stati tutti preziosi. Poi sono stata trasferita nel reparto di Medicina e anche qui ringrazio tutti. Sono stata dimessa, adesso sto bene ma dovrò fare riabilitazione, anche respiratoria, riesco a camminare. Ho ripreso a mangiare ma ancora cibi semiliquidi. Però è andata bene, per fortuna stiamo tutti bene”. “Non smetterò di mangiare i broccoli – ha aggiunto Gaia sorridendo – però magari quelli della nonna. Solo adesso sto cercando di realizzare quello che è accaduto, come è andata e come poteva andare. Le esperienze in ospedale fanno sempre riflettere. Sono grata a tutti, a tutto e alla vita in generale”.

Gaia non entra nel merito delle indagini che “faranno il loro corso”, non sa come sia potuto accadere, ma il suo pensiero va alle due persone che mangiando quel panino hanno perso la vita “spero che la Giustizia farà il suo corso”. La giovane studentessa universitaria ora vuole tornare al mare “perché ho perso tutta l’abbronzatura”. Lei studia all’università Orientale di Napoli e spesso va in Indonesia per motivi di studio. E’ un’appassionata del sud-est asiatico e con il sorriso racconta le battute che le stanno facendo in questi giorni: “Sei andata in Indonesia e non hai preso nulla, invece qui hai mangiato dei broccoli e… Meglio riderci su”.

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