Braglia: “Io mai in A? Magari ci vado col Cosenza”

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Piero Braglia
  19 agosto 2019 17:11

di GIOVANNI MERLO

L’allenatore del Cosenza Piero Braglia in una intervista al Guerin Sportivo si racconta e lancia l’ennesima sfida della sua lunga e brillante carriera: “Ho sempre fatto quello che volevo – dice - e non ho mai avuto dubbi o rimorsi. Sono felice di avere quello che ho, il calcio mi ha dato tanto. Non mi aspetto nulla e non amo vivere sui fallimenti degli altri. Magari vinco con il Cosenza e vado anche io finalmente in A. Certo devo sbrigarmi. Ma non me ne faccio un’ossessione”.

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L’allenatore toscano, che ha riportato in B il Cosenza dopo 15 anni ed è stato capace di sfiorare i play off al primo colpo, menziona anche due tecnici che hanno inciso più di tutti sulla sua carriera: “Mazzone per quello che mi ha dato dal punto di vista umano e sportivo. E poi Egisto Pandolfini che purtroppo non c’è più. E’ stato lui a ripropormi alla Fiorentina sino a quando non mi hanno dato l’opportunità di giocare. Li ricordo entrambi con grande affetto”. E sui giocatori che vorrebbe allenare in futuro: “Non ce n’è uno solo – dichiara Braglia -. Ho avuto Quagliarella, un talento incredibile, Dedic, Tutino, Pavoletti, Zaza. Comunque ora sono contento di allenare tutti quelli che ho a Cosenza con i quali faremo il meglio”.

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La filosofia calcistica di Piero Braglia appare evidente: “Quello che ho sempre cercato di dare alle mie squadre è curare gli aspetti difensivi, perché le vittorie si costruiscono dalla base e poi avendo dei ragazzi che danno un senso al lavoro svolto, finalizzandolo”. Infine l’intervista si conclude su alcuni aspetti personali dell’allenatore rossoblù: “Mi auguro di continuare a divertirmi. Un altro mio hobby è curare il giardino e giocare con Mia, il mio labrador straordinario. L’ultimo libro che ho letto, invece, è “I predatori” di Harold Robbins, l’autore de L’uomo che non sapeva amare. Mi piacciono le storie forti”. E infine un bilancio della carriera: “Ovunque sia stato ad allenare mi sono trovato bene e credo di aver lasciato un buon ricordo di me. Ho la fortuna di avere una famiglia tranquilla e un nipotino straordinario Giulio di sette anni. E uno è in arrivo. Ne ho di cose da fare”.

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