di GABRIELE RUBINO
La mossa di 'azzerare' tutti i direttori generali e una quarantina di dirigenti di settore è stato il biglietto da visita del neo presidente Roberto Occhiuto. Un avviso chiaro alla burocrazia regionale: la musica cambierà. Al netto delle intenzioni, restano in piedi però i 'vincoli' legislativi e regolamentari con cui fare i conti. La 'riforma' della macchina amministrativa, prima della 'messa a terra', deve consumare i necessari passaggi tecnici per cui finora i dg dei dipartimenti sono rimasti (la maggior parte) in 'reggenza' o (quattro) in 'prorogatio' e i dirigenti di settore in attesa di riassegnazione. Dopodiché saranno fatti gli avvisi. Proprio della disciplina sul conferimento degli incarichi si è occupata la Giunta nella prima seduta di venerdì.
PRIMA DI ANDARE ALL'ESTERNO AVVISO RIVOLTO AGLI INTERNI- L'esecutivo ha provveduto a modificare i regolamenti in materia. Sostanzialmente viene abrogata, sia per i direttori generali e sia per i dirigenti di settore, la novella che era stata introdotta dalla Giunta Santelli, cioè l'avviso unico tanto per i candidati di ruolo dell'Amministrazione quanto per gli esterni. Infatti, in entrambi i casi la procedura dapprima dispone la redazione dell'avviso rivolto ai dirigenti interni e solo nel caso in cui 'non sia stato individuato un candidato' adeguato fra i ranghi regionali allora si potrà guardare all'esterno. Non uno ma potenzialmente due avvisi, dunque.
I CRITERI PER LA ROTAZIONE DEI DIRIGENTI DI SETTORE- Per i dirigenti di settore vengono definiti i parametri per rispettare il criterio della rotazione. Si terrà conto !dell'individuazione delle funzioni svolte negli ultimi otto anni, di cui cinque anni di permanenza massima nelle funzioni e tre anni di rispetto del periodo di raffreddamento", ricordando anche l'interim o la reggenza (ma escludendo le funzioni vicarie) anche se "è consentito ai dirigenti il cui incarico sia scaduto prima della maturazione del periodo massimo quinquennale, la permanenza nelle stesse funzioni per un ulteriore triennio".
LE ECCEZIONI- I regolamenti prevedono delle eccezioni. Quello riferito ai direttori generali non si applica per il Capo di gabinetto (e per il vice, nel caso di dirigenti non apicali), per il dg della Stazione Unica Appaltante e per il coordinatore dell'Avvocatura regionale. Proprio quest'ultimo incarico fu al centro di un vespaio di polemiche nella passata legislatura perché Jole Santelli nominò senza alcun avviso una responsabile degli avvocati regionali. Decisione che fu poi bocciata dal Tribunale del lavoro, e l'incarico andò in reggenza ad una interna. Su quella vicenda non brillò particolarmente l'ex segretario generale Maurizio Borgo. E sempre sul contenuto dell'avviso che portò il manager alla carica di segretario generale ci furono pure perplessità interne nella Cittadella. Le spine 'burocratiche' sono sempre dietro l'angolo.
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