Il candidato alla Presidenza della Regione replica alle dichiarazioni del “senatur”: «Siamo davanti alle rozzezze antimeridionali di sempre. Sugli insulti ai meridionali hanno fatto le loro fortune, e ora hanno pure imposto il candidato governatore al centrodestra». A Umberto Bossi, che al congresso della Lega ha detto “mi sembra giusto aiutare il Sud, sennò se non li aiutiamo a casa loro poi straripano e vengono tutti qui come gli africani”, non sarebbe il caso neppure di rispondere. Siamo dinanzi alle rozzezze antimeridionali di sempre. Sugli insulti ai meridionali la Lega ha fatto le sue fortune elettorali e poi abbiamo visto in quali scandali è finita. Altro che trasparenza, buona amministrazione e legalità!
Mi vengono in mente le parole del grande Pino Daniele, che anni fa cantava “Questa Lega è una vergogna”. La sparata di Bossi merita tuttavia una riflessione, perché è rivelatrice del pensiero antimeridionale che persiste nella Lega nazionale di Salvini e soci.
Potrei dire a Bossi che il Mezzogiorno ha dato al Nord talenti e grandi personalità e che la ricchezza del Nord è frutto anche del lavoro dei calabresi, dei pugliesi, dei siciliani, e magari aggiungere che per l’Italia democratica e per i valori cristiani che sono parte della nostra civiltà lo straniero merita non sbruffonate, ma rispetto e solidarietà. I calabresi aprano gli occhi e non si lascino abbindolare dagli slogan di chi non ha mai lavorato e si propone come salvatore della patria rivendicando pieni poteri. Solo per fini di bottega (inclusi i 49 milioni da restituire ai cittadini) hanno archiviato la Lega della “Padania indipendente”, ma anche con la Lega di Salvini, che ha governato per decenni con Berlusconi e da ministro inconcludente fino ad agosto di quest’anno, permangono le offese e i pregiudizi antropologici verso i meridionali insieme alla volontà di lasciare il Sud con le pezze al sedere attraverso un regionalismo differenziato e sostanzialmente secessionista che ingrasserebbe solo il Nord.
La Lega nazionale è anche portatrice di istanze disgregatrici e pericolose per gli stessi valori costituzionali. I calabresi facciano dunque attenzione: scegliere di affidare alla Lega il governo della Regione il 26 gennaio sarebbe oltre che un controsenso logico, culturale e politico, un clamoroso autogol. Salvini e il suo commissario bergamasco hanno imposto il candidato alla Presidenza del centrodestra, umiliando ciò che restava delle forze liberali e moderate di Forza Italia, che ha dovuto subire diktat e veti. Il disegno della Lega è sotto gli occhi di tutti: fare della Calabria una colonia del Nord attraverso politici calabresi compiacenti. La Calabria non può accettare di passare dalla padella della vecchia politica alla brace della Lega che la vorrebbe far diventare un'appendice territoriale da tenere nel sottosviluppo e da utilizzare esclusivamente per fini elettoralistici. Svegliamoci!"
"E adoperiamoci con le nostre forze, unendo il meglio della Calabria col meglio del Paese, nel solco dell’Italia unita e del progetto europeista, per innescare la rivoluzione di cui abbiamo bisogno".
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