“Cambiamo la legge di bilancio per lo sviluppo del territorio”, assemblea di Cgil, Cisl e Uil a Cosenza

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Martedì 30 novembre alle 9.30 all'hotel Royal

  29 novembre 2021 09:17

   “Cambiamo la legge di bilancio per lo sviluppo del territorio” è il tema dell’assemblea territoriale unitaria che Cgil, Cisl e Uil terranno a Cosenza martedì 30 novembre alle ore 9.30 presso l’Hotel Royal.

L’incontro rientra nelle iniziative di mobilitazione che i sindacati confederali stanno attuando in tutta Italia, mentre è in corso l’iter parlamentare di discussione e approvazione della manovra finanziaria 2022. «Con le iniziative di di questi giorni, diffuse in tutti i territori della regione e dell’Italia intera – si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Cosenza –, chiediamo che la legge di bilancio 2022 dia risposte convincenti su lavoro, pensioni, fisco, sviluppo, welfare, contrasto alle diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese. Si tratta di tematiche fondamentali per la ripartenza, in un momento di particolare difficoltà per il Paese e in particolare per la Calabria, sulla quale si gioca una partita irrinunciabile ai fini dello sviluppo».

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L’assemblea sarà aperta dai Segretari generali Giuseppe Guido (Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno), Umberto Calabrone (Cgil Cosenza), Giuseppe Lavia (Cisl Cosenza), Roberto Castagna (Uil Cosenza).

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Dopo il dibattito, nel quale interverranno delegate e delegati delle federazioni, pensionate e pensionati, i lavori saranno conclusi da Tonino Russo, Segretario generale della Cisl calabrese.

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In sintesi, le rivendicazioni proposte nella piattaforma unitaria delle tre organizzazioni sindacali, elaborata sulla base della bozza di legge di bilancio 2022 del 28 ottobre scorso, sono così riassunte:

«Lavoro - Servono investimenti per creare buona occupazione, ammortizzatori sociali universali e politiche attive; bisogna contrastare la precarietà e rilanciare il potere di acquisto di salari e pensioni, stabilizzare il lavoro e rilanciare le assunzioni nei settori pubblici, a cominciare da sanità e scuola.

Pensioni - No a quota 102. Servono una pensione di garanzia per i giovani, più sostegno alle donne, ai lavoratori disoccupati, discontinui e precoci, forti incentivi per la previdenza complementare. Possibilità di pensione: da 62 anni d’età; con 41 anni di contributi senza limiti d’età.

Sviluppo - Rafforzare le politiche industriali e di sviluppo; sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione; affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale; risolvere le tante crisi aziendali ferme da troppo tempo al Mise.

Fisco - Incrementare le risorse da destinare alla riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati, contrastare lavoro nero, evasione ed elusione fiscale. Dire basta ad incentivi a pioggia alle imprese.

Sociale - Incrementare le risorse e introdurre i livelli essenziali in vista della legge sulla non autosufficienza; contrastare la povertà migliorando il reddito di cittadinanza e potenziando le politiche di inclusione».

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