Caos sanità, l'urlo del sindacato dei medici Anaao: "Fate presto: si rischia l'anarchia"

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  09 agosto 2019 12:57

"FATE  PRESTO. Con quest’accorato appello, una nota testata d’informazione economico-finanziaria invocò un intervento urgente delle Istituzioni quando lo spread sfioro’ quota 500 mettendo a repentaglio la tenuta del Paese. Mutatis  mutandis, e con le debite proporzioni, è quanto si rende improcrastinabile per scongiurare che la situazione Sanitaria della Regione Calabria affondi nella totale anarchia". L'ANAAO ASSOMED interviene sull'impervio crinale che sembra aver imboccato la sanità calabrese nelle ultime settimane.

Il segretario regionale del principale sindacato dei medici Filippo Maria Larussa afferma: "Ieri si sono dimessi i 2 direttori generali “reggenti” delle Aziende Sanitarie Provinciali Territoriali di Catanzaro e Cosenza (leggi qui, ndr), che coprono  oltre il 60% della popolazione calabrese, e quasi la meta’ del bilancio sanitario regionale. A distanza di quasi 4 mesi dall’entrata in vigore del DL 35/19 e quasi 2 dalla conversione in legge, i Commissari Straordinari non si sono ancora insediati, ed in 7 delle 9 Aziende Sanitarie regionali, neppure designati".

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"Nell’ASP di CS - prosegue Larussa -, la più estesa in Italia per superficie, si è dato persino fondo alla deregulation, poiché lo stesso Decreto (affossa?) “Calabria” non prevede un piano B qualora abdichi persino il Dirigente Amministrativo più anziano in ruolo, figura designata, come improvvidamente dichiarato, a coprire in extrema ratio il vacuum amministrativo solo per ore,massimo giorni,a seguito della (a questo punto) frettolosa decadenza immediata dei direttori generali in carica pervicacemente voluta ed ostentata dal Decreto".

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"L’ANAAO ASSOMED regionale aveva in tempo paventato questo scenario, ricevendo sorrisetti denigratori, o alzate di spalle, quasi fossero i timori strumentali della Cassandra  di turno. Non ce ne adombriamo, ma non saremo disposti a tollerare l’inazione con il lugubre corollario delle agostane morti annunciate, e l’invio di tardive ed autoassolutorie ispezioni ministeriali".

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