Operati con successo i primi pazienti, grazie alla partnership tra il Gom di Reggio Calabria e l’ospedale di Cosenza, nata su proposta dell’Unical. Un passo importante per una regione che oggi è ultima in Italia per questo tipo di interventi che possono salvare la vita
07 maggio 2025 10:07Nasce una partnership virtuosa tra l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza e il Grande ospedale metropolitano (Gom) di Reggio Calabria, su proposta dell’Università della Calabria, che consente di potenziare le cure per i pazienti cardiopatici. Nei giorni scorsi, per la prima volta a Cosenza, sono stati effettuati con successo i primi interventi con la tecnica di impianto denominata “Tavi” (Transcatheter Aortic Valve Implantation), una procedura mininvasiva di cardiologia interventistica che consente di sostituire la valvola aortica danneggiata con una protesi cardiaca. L’arrivo del luminare della cardiologia Ciro Indolfi, grande esperto sulla “Tavi” che da pochi mesi è entrato all’Unical come professore straordinario, è stato l’elemento chiave che ha portato all’idea di creare una rete tra i due ospedali calabresi, ricevendo supporto e piena disponibilità dai vertici dei due Hub, Vitaliano De Salazar e Tiziana Frittelli, che ha confermato il sostegno alla collaborazione avviata dal predecessore Gianluigi Scaffidi.
La convenzione prevede la presenza, durante gli interventi Tavi all’Annunziata, di un’équipe altamente qualificata del Gom di Reggio Calabria, composta da cardiochirurghi, perfusionisti e strumentisti, guidata dal primario della Cardiochirurgia reggina, Pasquale Antonio Fratto. Del team fanno parte, oltre agli stessi Indolfi e Fratto, i primari Antonio Curcio e Francesco Greco, nonché Alberto Polimeni e Federico Battista.
De Salazar e Leone protagonisti del cambiamento
Il Rettore dell’Unical e il Direttore generale dell’Annunziata hanno lavorato in sinergia per conseguire questo importante risultato, trovando pieno supporto nel Commissario del Gom, e mostrando il comune impegno dell’Università e dell’Azienda ospedaliera per lo sviluppo della sanità pubblica.
Nicola Leone ha dichiarato: "L'Unical sta offrendo il suo contributo per migliorare, passo dopo passo, l’assistenza sanitaria in Calabria. Questa iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra università e sanità pubblica, con l’obiettivo di portare innovazione e garantire la possibilità di cura direttamente sul nostro territorio. Vogliamo contribuire a ridurre i “viaggi della speranza” dell’emigrazione sanitaria, facendo sì che sempre più calabresi possano curarsi adeguatamente a casa loro. Ringrazio sentitamente i commissari Frittelli e Scaffidi del Gom, che hanno collaborato attivamente con De Salazar dell’Annunziata, mettendo a disposizione l’eccellente équipe cardiochirurgica guidata da Fratto. Ritengo che fare rete possa condurre a grandi risultati nella sanità, e auspico che ciò avvenga sempre più nella nostra regione”.
Il direttore De Salazar ha aggiunto: “Si tratta di un grande risultato. Da oggi i cittadini di Cosenza e la sua provincia potranno usufruire di questa altissima prestazione sanitaria. Iniziamo a raccogliere i frutti di questo ambizioso progetto di integrazione tra l'Annunziata e l'Unical. Un grazie a tutti, ma un grazie particolare agli operatori dell'Annunziata, medici, infermieri ed oss. Protagonisti ed alfieri della sanità pubblica. A tutta la cittadinanza chiedo vicinanza accettando anche critiche che ci stimolano a migliorare. I risultati positivi sono sotto gli occhi di tutti e siamo ancora a metà percorso”.
Un beneficio per la comunità calabrese
Oltre a migliorare l’accesso alle cure per i pazienti, questa collaborazione avrà un impatto positivo anche sul piano economico, riducendo i costi della mobilità sanitaria per la regione e offrendo servizi che prima non erano disponibili. La Calabria è infatti l'ultima regione per numero di Tavi effettuate in Italia (108 interventi per milione di abitanti) e ciò comporta una ovvia emigrazione sanitaria. In Calabria si dovrebbero effettuare circa 406 impianti percutanei di valvola aortica all’anno, anziché i 108 effettuati nel 2022 e i 180 nel 2023 (fonte Gise, Gruppo italiano di studi emodinamici). Questa carenza comporta non solo disagi psicologici e logistici, spese onerose per pazienti e familiari, ma anche pesanti esborsi per il servizio sanitario. Basti pensare che la procedura costa alla Regione Calabria 24.675 euro se fatta in Calabria, mentre se viene effettuata, ad esempio, in Veneto arriva ad oltre 34.000 euro, e ben più gravi sono i disagi e i costi per le famiglie calabresi costrette a emigrare per queste cure.
Senza contare che il numero dei pazienti sarà destinato ad aumentare ulteriormente negli anni a venire per la crescita della popolazione di anziani, molti dei quali non riescono ad affrontare lunghi e faticosi viaggi della speranza; tutto questo comporta una riduzione della vita media, poiché il 50% dei pazienti con stenosi aortica severa sintomatica non trattata con Tavi, purtroppo, muore entro 2 anni. Ecco perché questa sinergia tra le competenze dell’ospedale dell’Annunziata e del Gom, sostenuta dall’Unical, rappresenta un modello da seguire per costruire una sanità più vicina ai bisogni delle persone e invertire la radicata tendenza dell’emigrazione sanitaria.
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