Cassano All'Jonio. L'invito di Mons. Savino: "Essere unanimi nel parlare andando oltre ogni divisione"

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  13 settembre 2021 13:19

“Essere unanimi nel parlare andando oltre ogni divisione perché Cristo non è stato diviso”.

Con questo invito, mutuato da san Paolo, mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, ha aperto i lavori della settima assemblea diocesana.

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“Siamo tutti chiamati ad annunciare il Vangelo non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo”, ha proseguito il vescovo, ricordando che l’assemblea di quest’anno “segna l’avvio al percorso sinodale diocesano che avrà inizio il prossimo 17 ottobre”. Il tema su cui si i confronteranno i delegati è: “Una Chiesa sinodale: come?”, ha annunciato mons. Savino, con i contributi dei teologi, Cristina Simonelli, Marinella Perroni, e don Cosimo Scordato.

Nella lectio divina, la teologa Cristina Simonelli, presentando il Concilio di Gerusalemme come esperienza di discernimento ecclesiale – informa la diocesi – ha aiutato ad entrare in un passaggio delicato della chiesa delle origini: quando l’evangelizzazione di Paolo e Barnaba è già in pieno sviluppo, si apre una crisi di identità quasi fisiologica.

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I lavori sono stati introdotti dal vicario per la pastorale, Don Nunzio Laitano. Dal canto suo, Marinella Perroni ha guidato l’assemblea, con la sua relazione, a discernere che cosa è giusto e necessario “demolire” e “costruire” nella chiesa, perché sia più sobria e faccia emergere la centralità di Cristo e del Vangelo. La riflessione sulla sinodalità oltre che una opportunità per il ripensamento della vita ecclesiale – ha affermato don Cosimo Scordato -,  può rappresentare un’offerta di senso ulteriore alla vita sociale; infatti, nella società civile si rischia di identificare il bene comune, che è il fine della politica, con una somma di fini, corrispondenti a interessi particolari in concorrenza tra di loro, attribuendo alla politica il compito di bilanciare le spinte divergenti; alla fine, però, i più forti prevalgono sui più deboli.

La sinodalità – ha proseguito -, per quanto ancora bisognosa di assimilazione da parte della comunità ecclesiale, potrebbe rappresentare la migliore risposta della Chiesa a questa situazione in quanto essa comporta la rinunzia alla logica della concorrenza per favorire il camminare insieme per raggiungere un risultato comune, a beneficio di tutti. Le conclusioni si terranno il prossimo 18 settembre, presso la Chiesa di San Girolamo in Castrovillari, a cui prenderanno parte il clero diocesano, i diaconi, i religiosi, i seminaristi, i direttori degli uffici, l’equipe per il sinodo, coordinato da don Giovanni Maurello e l’ufficio per le comunicazioni sociali.

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