di STEFANIA PAPALEO
A 30 minuti dalla richiesta di aiuto, un'autoambulanza partita da Taverna ha appena raggiunto il centro storico di Catanzaro per soccorrere una donna che accusava i sintomi dell'infarto. I sanitari del 118, dunque, hanno provveduto a trasportare a sirene spiegate la paziente presso il pronto soccorso dell'ospedale "Pugliese", lasciando dietro di loro una lunga scia di inquietanti interrogativi sull'assenza di assistenza sul territorio.
Ad andare per primi in soccorso della donna sono stati i vigili urbani in servizio nel centro storico di Catanzaro, che, dopo averla aiutata a sedere su gradino di un esercizio commerciale, l'hanno assistita sollecitando più volte l'arrivo di un'ambulanza. Ma nessuno dei pochissimi mezzi ancora in circolazione era disponibile in zona. Così, solo dopo ben trenta minuti, la Centrale del 118 ha potuto mandare un'ambulanza della postazione di Taverna in soccorso.
Un episodio come tanti di quelli che ormai si registrano quotidianamente in tutta la provincia di Catanzaro, con ambulanze solitarie a coprire chilometri e chilometri di territorio, facendo così sentire sempre meno sicuri i cittadini, ormai anche stanchi di gridare allo scandalo per una mala gestione della sanità inutilmente finita alla ribalta nazionale. M ala denuncia arriva forte da Elio Mauro, presidente dell'associazione "Ponte Morandi", anche lui testimone impotente dell'episodio che si è consumato in pieno centro cittadino.
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