Catanzaro. Furbetti del badge, operazione "Cartellino Rosso": 57 imputati a giudizio (I NOMI)

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images Catanzaro. Furbetti del badge, operazione "Cartellino Rosso": 57 imputati a giudizio (I NOMI)
Orologio timbra cartellino
  16 aprile 2021 13:47

di EDOARDO CORASANITI

Il giudice dell'udienza preliminare Alfredo Ferraro ha rinviato a giudizio 57 imputati coinvolti nell'operazione che ad aprile 2020 ha colpito dipendenti e dirigenti dell’Asp e dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Il processo inizierà a 9 maggio 2022 nell'aula bunker di Catanzaro.

 Giuseppe Ciambrone , 1952, difeso dall'avvocato Giuseppe Risadelli, ha ottenuto il patteggiamento a due anni.

Il fascicolo coordinato da Assumma si fonda sulle contestazioni di reato e sui numeri fotografati nei quattro mesi di indagine che vanno dal dicembre 2016 ad aprile del 2017. I reati ipotizzati per il presunto assenteismo o allontanamento dal posto di lavoro (in alcuni casi tradotti con visite al fioraio, alle slot machine, al market), avallato dalla multipla strisciatura dei badge, sono truffa ai danni di un ente pubblico e fraudolenta attestazione della presenza in servizio.

E se la responsabilità penale è personale, è altrettanto vero che gli episodi contestati sono oltre 2000 e l’ammontare delle ore, se frazionato per ogni indagato, a volta si restringe notevolmente. 

Come il caso di Giorgio Costantino (classe 1956), dipendente dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro in servizio presso la direzione generale, finito nei guai per 12 ore di assenza dal lavoro e una presunta indebita percezione 138,29 euro.

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Poche ore addebitate anche Giuseppe Folino Gallo 50 anni, di Falerna (Catanzaro), dipendente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro: la cifra a lui contestata è di 135,24 euro, per un totale di 9 ore di assenza da lavoro.

In fondo alla classifica invece c’è Antonio Aloi, 47 anni, di Borgia (Catanzaro), dipendente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, ora difeso dall’avvocato Giuseppe Vetrano, 7 ore di assenza per 125,48 euro.

Nell’elenco dei 58 indagati ce ne sono anche 43 che non hanno ricevuto alcuna misura cautelare: anche per questi ultimi, in alcuni casi la somma delle ore non supera le 15 ore.

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Come Vincenzo Ursini a cui viene contestato un danno erariale di 226,62 euro per sole 13 ore, 50 minuti e 52 secondi di uscite non giustificate.  Stessa sorte per Ivan Mancuso,  dipendente Aspfinito nel registro degli indagati per circa 125 euro e 7 ore di assenza.

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Il 23 aprile 2020 la Procura notifica gli avvisi di garanzia e anche 15 di loro sospensione dal pubblico impiego o servizio: ad 8 è stata annullata dal Tribunale della Libertà. In particolare: Carlo Nisticò (difeso dall’avvocato Giuseppe Fonte), inizialmente sospeso per un anno e accusato di aver percepito impropriamente circa 2600 euro; Giuseppe Folino Gallo (difeso da Eugenio Perrone), 9 ore, 135,24 euro, inizialmente sospeso per 3 mesi; Maurizio Mazziotti (difeso da Domenico Pietragalla e Francesco Pullano), 28 ore di assenza, 426,30 euro, inizialmente sospeso per sei mesi. Antonio Aloi (difeso da Giuseppe Vetrano), 7 ore di assenza, 125.48 euro, e a cui il Gip aveva applicato 3 mesi di sospensione; Enrico Caruso (difeso da Aldo Casalinuovo), 66 ore di assenza, 647 euro, inizialmente sospeso per sei mesi. Marcello Ferro (difeso da Saverio Loiero): (237 ore di assenza dal servizio, 2560 euro, inizialmente sospeso per un anno; Giorgio Costantino (difeso da Vittoria Aversa e Francesco Rotundo), 12 ore, di assenza 138,29 euro, inizialmente sospeso per 3 mesi di sospensione). Rosario Tomarchio (difeso dall'avvocato Aldo Ferraro), 28 ore di assenza, 440 euro di indebita percezione, inizialmente sospeso per 6 mesi di sospensione. Diversa la posizione di Mario Mangiacasale (34 ore di assenza, 664 euro di illecita acquisizione), difeso dall'avvocato Antonio Chiarellacolpito dalla misura cautelare, lo stesso Gip ha dichiarato l'inefficacia della sospensione in quanto al momento dell'esecuzione l'indagato era già andato in pensione. 

Compongono il collegio difensivo gli avvocati: Aldo Casalinuovo, Pietro Pitari, Giuseppe Fonte, Eugenio Perrone, Domenico Pietragalla e Francesco Pullano, Giuseppe Vetrano, , Saverio Loiero, Vittoria Aversa e Francesco Rotundo, Aldo Ferraro, Antonio Chiarella, Valerio Murgano, Antonello Talerico, Francesco Pitaro, Danilo Iannello, Armodio Migali, Enzo DE Caro, Vincenzo Ioppoli, Vittorio Ranieri, Giuseppe Pitaro,  Francesco Severino.

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