di MARCO VALLONE
Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, è giunto questa mattina in Calabria per una visita istituzionale alla Cittadella regionale, a Catanzaro, in cui si è discusso, in una riunione di lavoro tenutasi con il presidente della Regione Roberto Occhiuto e l'assessore regionale alle Politiche sociali, sport e politiche giovanili, Caterina Capponi, delle iniziative legate al mondo dello sport che la Regione metterà in campo nel 2025.
“Insieme alla conferenza delle regioni abbiamo voluto un gruppo di lavoro permanente con gli assessori per lo sport – ha affermato il ministro Abodi – e un altro gruppo per le politiche giovanili. Oggi ci siamo incontrati anche per cercare di dare un corpo significativo al modello di collaborazione che vede coinvolti Coni, Cip, Sport e Salute S.p.A., Credito Sportivo e le strutture della Regione, e poi, attraverso la Regione, per dare un minimo di coordinamento sul territorio che è fondamentale insieme ai Comuni, tenendo conto del coinvolgimento che la Regione ha già attivato con il sistema universitario e una progettualità dedicata proprio alla socialità dello sport e comunque alle politiche giovanili che nelle università trovano uno degli sbocchi possibili. Non tutti, ma uno degli sbocchi possibili. Così come c'è volontà comune di lavorare sui sostegni alle famiglie – ha evidenziato Andrea Abodi -, viaggiando in parallelo con dei voucher che la Regione ha configurato con Dote Famiglia, una misura che ha voluto il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e che noi stiamo attivando con la collaborazione tecnica di Sport e Salute che è partner anche della Regione. Questo gioco di squadra si manifesta poi in tante circostanze”.
Altro aspetto importante su cui si è soffermato Andrea Abodi è quello relativo “al supporto alle persone con disabilità perché ci possa essere un accesso sempre più sostenuto, accompagnato. Io penso soprattutto alla necessità di sostenere le persone per l'acquisto degli ausili. Noi lo facciamo con dei supporti che vanno più verso gli atleti e le atlete che sono già affermati o che comunque hanno già una loro competitività. Stiamo lavorando anche con il ministero della salute e quindi anche con le Regioni – ha rilevato il ministro per lo Sport e i Giovani – per poter dare lo stesso sostegno alle persone, soprattutto gli adolescenti e i più piccoli, che non hanno ancora avuto questa possibilità e, visto che parliamo di migliaia di euro, devono necessariamente essere aiutati partendo dal basso e quindi dalle famiglie meno abbienti”.
“E l'ultimo aspetto, ma non sarà mai l'ultimo perché qui c'è una vivacità che è una piacevole sorpresa ma fino a un certo punto – ha sottolineato ancora Andrea Abodi –, riguarda gli eventi. Gli eventi che sono un incontro competitivo ma anche un'occasione di miglioramento delle infrastrutture: sono un'occasione di promozione turistica e quindi di turismo sportivo. E anche su questo lavoriamo su piani apparentemente diversi. Noi con dei bandi che riguardano appunto gli eventi, ma anche la Regione ha stanziato risorse molto importanti per favorire gli organizzatori con opportunità che io spero possano raggiungere anche la dimensione internazionale e ne parleremo con il presidente al termine di questa riunione. Perché io penso che questa Regione abbia talmente tante meraviglie ambientali, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche che meritano la consacrazione in eventi internazionali sapendo delle difficoltà. Ma nell'ambito delle candidature io penso che noi possiamo e dobbiamo dare un sostegno a queste regioni. Abbiamo delle idee e ne discuteremo con il Presidente della Regione. Questo è un incontro tecnico e sarà un incontro ricorrente perché io con tutte le regioni, partendo da quelle del sud, ad una ad una le incontrerò almeno una volta ogni 6 mesi. E questo si assocerà agli incontri dei gruppi di lavoro di cui ho parlato prima”.
Coinvolto in queste iniziative è anche “il Credito Sportivo e Culturale, che è coinvolto per definizione – ha aggiunto il ministro Abodi -. E' uno strumento di scopo e siamo gli unici al mondo ad averlo. Ha dimostrato anche su questo territorio di saper dare tutti i suoi servizi, che sono quelli di una banca a tutti gli effetti. Può utilizzare anche fondi speciali, ovvero garanzie e contributi in conti interessi che sono l'elemento distintivo che qualifica l'azione di questo istituto. Il coordinamento che c'è con la Regione potrà fornire non soltanto in ambito sportivo, ma sempre di più in ambito anche culturale, le soluzioni che possono agevolare il miglioramento delle infrastrutture. Io credo molto al miglioramento dell'esistente piuttosto che alla realizzazione del nuovo ma abbiamo talmente tanto in termini di miglioramento, e io cito ad esempio la messa in sicurezza, l'efficientamento energetico, l'abbattimento delle barriere architettoniche e la digitalizzazione, che diventa un meraviglioso gioco senza fine perché oggettivamente abbiamo da migliorare. Anche perché ogni 20-30 anni le infrastrutture devono essere migliorate. Non soltanto gli stadi che, anche in questa Regione, hanno margine di miglioramento. Ci sono realtà non soltanto calcistiche, ma anche in altre discipline sportive, che meritano tutta la nostra attenzione e coltivano ambizioni di salire di categoria. E non aggiungo nient'altro perché bisogna saper rispettare anche i riti. Io credo che l'ambizione debba vedere associata – ha commentato Andrea Abodi – la dimensione sportiva, quella per raggiungere il risultato, con la dimensione complessiva sulla sana gestione della società con delle proprietà autorevoli, con un'ottima relazione con le comunità, con le istituzioni e con infrastrutture che siano compatibili con la categoria superiore per fare in modo che la promozione non sia soltanto un vanto per chi arriva ma sia anche ben accolta da chi riceve. Anche perché il valore di una competizione dipende anche dalla capacità di apporto di ogni club che entra in quella categoria”.
Il ministro Abodi ha dedicato un pensiero anche a favore degli interventi da porre in essere per contrastare la violenza giovanile in alcune aree del Paese: “Sapete che quello che abbiamo fatto a Caivano troverà attuazione anche nella piana di Gioia Tauro con due interventi a San Ferdinando e a Rosarno molto significativi, dal valore sociale che va anche ben oltre i simboli, per cercare di mitigare l'impatto della cronaca. Perché io dico sempre che noi non possiamo limitarci allo sdegno quando c'è qualche fatto di cronaca o quando qualche trasmissione televisiva ritorna sui luoghi del disagio e dell'abbandono che poi, inevitabilmente, diventano terreno di confronto bestiale, che non ha nulla di umano. Oppure terreno nel quale si afferma l'antiStato, che noi contrastiamo con delle risposte, rioccupando degli spazi in modo sano, bonificando le aree e rispettando le persone, sia quelle che qui sono nate e sia quelle che qui vengono accolte. Devono essere accolte nella logica non soltanto dell'inclusione – ha affermato Abodi – ma anche della coesione sociale e del rispetto di chi accoglie. Quindi interventi sul versante del disagio con politiche condivise attraverso anche un piano triennale che, per la prima volta nella storia repubblicana, abbiamo sottoscritto con le Regioni, le Province e i Comuni, aumentando la percentuale a disposizione delle Regioni, che hanno il 28% di questo piano. Vedremo se riusciremo anche ad ottenere più soldi ma credo che la cosa che abbiamo deciso insieme è quella di coordinare gli sforzi per evitare che la frammentazione metta poi a repentaglio il risultato che vogliamo ottenere: cioè quello di andare incontro alle esigenze, anche psicologiche, dei nostri ragazzi, degli adolescenti. Cercando di limitare i rischi della solitudine, della sedentarietà, offrendo peraltro anche opportunità perché poi, alla fine, non si tratta soltanto di conforto, che anche sotto un profilo umano serve, ma di opportunità che fanno uscire dalla marginalità. E credo che anche il lavoro attraverso la formazione e la qualificazione professionale rappresenti certamente questo viatico. Stiamo lavorando con il presidente e gli assessori competenti, insieme ad Invitalia, per la sede del progetto Rete che ha già trovato consacrazione in altre 6 regioni – si è accinto a concludere il ministro per lo Sport e i Giovani -. E la settima sarà l'Abruzzo con L'Aquila nelle prossime settimane. Adesso abbiamo lanciato il secondo modulo che parte proprio dalla Calabria e poi si articola nella Basilicata, nel Molise, nell'Umbria e nelle Marche. Il presidente ci ha dato delle indicazioni ma poi, quando sarà tutto più puntualmente definito anche nel rapporto con Invitalia, l'obiettivo è quello, entro la fine di quest'anno, di aprire l'hub calabrese per offrire opportunità in collaborazione anche con aziende italiane che qui operano o che operano all'estero”.
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