Catanzaro, l'incredibile galassia della burocrazia italiana: il sequestro dei pontili può salvare la stagione

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  10 giugno 2025 20:25

di GABRIELE RUBINO

Il terzo specchio d'acqua alla Catanzaro servizi 'nì', il varo e alaggio altro 'nì'. Possibile che la ciambella di salvataggio della stagione estiva 2025 sia rimasta in prossimità dei due specchi d'acqua con i pontili galleggianti esistenti nel porto del capoluogo? Sembrerebbe proprio di sì. Con il sequestro notificato dalla Capitaneria di Porto nella giornata odierna (LEGGI QUI), incredibilmente, si apre uno spiraglio per la permanenza dei circa 170 diportisti. Proprio lì, esattamente dove sono. E' un po' lo specchio di come funzionano la burocrazia e le procedure in Italia. Un tira e molla infinito su questioni più di forma che di sostanza e possibili soluzioni tampone che vengono tirate per i capelli. Una terrificante gioco ad 'agitare le acque'. 

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E veniamo ai fatti. Oggi, la Capitaneria di porto ha disposto il sequestro dei pontili galleggianti esistenti. Prima precisazione: dei pontili finora gestiti dalla Carmar e non dello specchio d'acqua. Ciò nonostante, vista la legittimità del mancato rinnovo della concessione - decisa dal Comune- comportasse contestualmente lo sgombero dell'area. Una subordinata, di non poco momento, che sembra superata. Seconda precisazione: il sequestro è preventivo. Significa che andrà confermato dal gip ed, eventualmente, la ditta si potrà anche opporre. Terza precisazione: la Capitaneria sta operando su delega dell'autorità giudiziaria, quindi aspettiamo sorprese succulente nei prossimi tempi. 

La palla passa al Comune. E, in particolare, al sindaco Nicola Fiorita che è stato nominato custode giudiziario. La Capitaneria, altra precisazione importante, ha concesso la facoltà d'uso. Dunque, seppure i pontili siano sequestrati le barche possono rimanere lì. Ovviamente, l'assist è in corso di valutazione. Il Comune pare orientato a fare quello 'che Carmar non aveva finora fatto'. Ossia superare le criticità sollevate dalla stessa Guardia Costiera, in particolare verificare (con un terzo) la stabilità dei corpi morti (una delle difformità verbalizzate). Dopodiché serve altro. Se l'uso è consentito non significa che non ci sono i servizi forniti dal privato. Quindi il pubblico dovrà assumere per garantire la custodia e altri servizi basilari ai diportisti. Ma quali e quanti? L'impressione è che si andrà verso il mantenimento dello status quo ante. Cioè, gli stessi diportisti e gli stessi posti. Non uno di di meno e, soprattutto, non uno di più. Una scappatoia che potrebbe valere per i prossimi mesi.  

In definitiva, con il contenzioso in corso con Carmar i posti barca restavano nel limbo dell'incertezza, con il provvedimento di sequestro tornano pienamente in gioco. Insomma, se da novembre dell'anno scorso il dossier pontili si era parecchio complicato, adesso pare un groviglio inesplicabile. Ma, oggi, potrebbe essere almeno intellegibile. 

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