“Comprendo che rimanere sul piano dei contenuti sia impresa non facile con chi scade nel personale, ma dopotutto, cerco di mantenere un’argomentazione di alto livello. Non conosco il consigliere Riccio, né tanto meno il suo curriculum, e non posso che ringraziarlo per aver dato ancor più risalto alle mie dichiarazioni ed al mio profilo professionale: vuol dire che ho colto nel segno! Non c’è bisogno di replicare alle sue basse insinuazioni, mi basta la stima di tante persone che mi conoscono nella Città di Catanzaro".
Lo scrive il sindaco di Marcellinara Vittorio Scerbo replicando alle dichiarazioni del consigliere Eugenio Riccio.
"Entro però ancora di più nel merito per fornire riflessioni chiari e puntuali a cui se vorrà si potrà misurare. Il provincialismo di certa politica catanzarese ha fatto sì che non si sia mai riusciti ad andare al di là del proprio naso quando, in realtà, si sarebbe dovuto creare, nei fatti, un asse centrale della Calabria forte e competitivo. La politica deve creare condizioni di positiva vivibilità e attrattiva del territorio di riferimento, soprattutto se, al proprio interno, ha la fortuna di avere un’Università e tutto il tessuto e patrimonio umano, culturale, scientifico, sociale che vi ruota intorno. Poi a maggiore ragione se vi insiste anche una medicina universitaria ed un policlinico. Per Catanzaro tutto questo è rimasto sempre in potenza e non ha mai trovato concreta esplicazione. Presto detto: non c’è mai stata una lungimirante visione di prospettiva di cui la Città capoluogo avrebbe dovuto farsi portatrice. Non ha mai fatto da traino con i Comuni vicini. Anzi ha sempre bloccato ogni tentativo di condivisione di azioni soprattutto intercomunali. Posso spiegargli da sindaco di una piccola comunità quante richieste sono state fatte per rendere fruibile la viabilità ed i trasporti da e verso Catanzaro".
"E' lesa maestà - aggiunge - quindi chiedere uno scatto d’orgoglio della politica e un’attenzione diversa all’università o il sindaco di una piccola comunità deve stare zitto perché lo decide il consigliere della città capoluogo? A prescindere poi che nel momento in cui vesto i panni da sindaco non dimentico che l’università, che mi ha visto crescere professionalmente, è il luogo dell’elaborazione critica della conoscenza, del confronto e dello scambio e non certo dell’appiattimento, per cui magari una visita al consigliere la suggerirei. Invito, per questo, il Consigliere Riccio, ad andare a rileggere anche il mio comunicato sulla vicenda emodinamica e vedrà smontarsi tutte le sue puerili argomentazioni su quale abito io indossi e con che voce libera e senza condizionamenti io scriva di temi politici, sanitari e universitari. In conclusione, ricordo al Consigliere Riccio che in Consiglio Comunale a Catanzaro siede lui da diverso tempo quindi sicuramente un’idea se la sarà fatta di quelli che devono essere i rapporti tra le aziende ospedaliere e universitarie nella città capoluogo: la può esplicitare o quanto meno quando vuole possiamo confrontarla pubblicamente”.
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