Il medico di base della paziente segnala alla Direzione generale dell'Azienda "Pugliese-Ciaccio" il comportamento omissivo di personale parasanitario. Intanto il direttore sanitario si scusa
17 febbraio 2022 18:42di STEFANIA PAPALEO
Non è bastata la tragedia della piccola Ginevra, morta per le complicanze del Covid, a soli due anni, per la mancanza di una Terapia intensiva pediatrica a Catanzaro (LEGGI QUI). Gli episodi di mala sanità ai danni dei pazienti calabresi si susseguono. E l'ultima denuncia, in ordine di tempo, arriva proprio da Catanzaro, dove una paziente affetta da Covid, con "sintomi in evoluzione", è stata mandata via sia dal Pronto soccorso che dalla Triage di Malattie infettive dell'ospedale "Pugliese" proprio in quanto positiva. E questo nonostante la stessa, nel marzo 2021, fosse stata già sottoposta a ricovero urgente per polmonite bilaterale con insufficienza respiratoria da Sars Cov 2. Ragion per cui, in presenza di una reinfezione, il suo medico ha ritenuto per la paziente necessaria una attenta valutazione internistica e infettivologica in ambiente ospedaliero.
Non lo hanno evidentemente ritenuto necessario quelle infermiere che, senza neanche confrontarsi con i medici di turno, hanno intimato alla paziente di andare subito via e di tornare solo dopo essersi immunizzata. Nè è valso il tentativo del dottore della donna di raggiungere telefonicamente il reparto di Malattie infettive per far capire i rischi di evoluzione negativa dell'infezione per la propria paziente e l'urgenza di una consulenza infettivologica. Anche in questo caso un'infermiera ha "pensato bene" di chiudere il telefono in faccia, negando al professionista la possibilità di interloquire con un medico del reparto.
Da qui la denuncia già inoltrata al direttore generale dell'Azienda ospedaliera "Pugliese-Ciaccio" di Catanzaro, Francesco Procopio, per sollecitarlo a individuare eventuali responsabilità legate ai comportamenti omissivi di personale sanitario che offende innanzitutto la categoria cui appartiene, oltre a mettere a rischio la vita di pazienti fragili che, peraltro, in base alle linee guida, devono essere puntualmente inviati in ospedale per eventuale trattamento medico con anticorpi monoclonali e farmaci antivirali.
Un diritto alla salute che troppo spesso viene violato da gruppi isolati di parasanitari incapaci e arroganti, capaci di condizionare la sana assistenza e la qualità dei servizi sanitari a danno degli utenti. Su tutto, le scuse del direttore sanitario, Rosa Costantino, alla quale il medico di base della paziente ha segnalato nell'immediatezza il grave episodio.
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