La Scrivente Organizzazione Sindacale registra un comportamento molto superficiale dei Manager che attualmente reggono le sorti dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Tale considerazione è motivata dalla mancata attenzione rispetto ad una circostanziata denuncia che, con determinazione e coraggio, i dirigenti della UIL.FPL avevano inoltrato al Commissario dell’Azienda.
In data odierna siamo stati informati che il trasferimento, da noi già contestato, dell’Infermiera Garofalo Maria Teresa, presso il blocco operatorio, è stato disposto. Come abbiamo più volte evidenziato, ciò non rispetta le regole di buona gestione che un’Azienda dovrebbe far proprie; potremmo tranquillamente definirlo uno dei tanti trasferimenti selvaggi che una amministrazione arrogante pensa di determinare impunemente, contando sull’assordante silenzio che ormai pervade nell’Ospedale di Cosenza.
Ora non ci resta che ribadire sulla Stampa ed alla Procura della Repubblica, quanto avevamo segnalato e che con enorme superficialità l’Amministrazione non ha ritenuto di prendere in considerazione.
Il 14 Novembre del 2016, sette Sale Operatorie dell’Annunziata vennero sequestrate dai NAS dei Carabinieri, su mandato della Procura Generale di Cosenza, i quali, a seguito di varie ispezioni riscontrarono una grave contaminazione ambientale nelle stesse. Responsabile della loro gestione figurava proprio l’infermiera Garofalo Maria Teresa. Successivamente, l’Amministrazione dell’epoca, impegnò grandi risorse per riattivarle attuando ripetuti interventi migliorativi ma, senza riuscire risollevarne le sorti. La scrivente non ha notizie certe circa la chiusura di tale indagine, ma riteniamo che la stessa sia ancora in itinere.
Per i motivi di cui sopra, riteniamo assolutamente sbagliato il ritorno della Sig.ra Garofalo nello stesso servizio dal quale venne allontanata; oppure dobbiamo pensare che la stessa si sia allontanata volontariamente per un breve periodo ed ora decida di ritornare, forse perché ritiene che le acque si siano calmate.
Comunque qualche domanda ce la poniamo: ma di quanto è successo, dei milioni spesi nessuno è responsabile? L’affidamento illegittimo di funzioni superiori non risponderà nessuno?
A noi rimane solo un ultimo dubbio da chiarire: la responsabilità del danno d’immagine ed economico arrecato all’Azienda su chi ricade? A questo punto non ci rimane che chiederlo al diretto interessato, ovvero il Procuratore della Repubblica Dott. Mario Spagnuolo.
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