Cinema Orso, il Tar rigetta il ricorso del privato: la spuntano (ancora) Soprintendenza e Comune

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La sede del Tar Calabria
  08 giugno 2023 14:34

Il Tar ha rigettato il ricorso, dell'Accamedia s.r.l.,  la Società che ha acquistato il Cinema Orso, rappresentata e difesa dagli avvocati Alfredo Gualtieri, Demetrio Verbaro,  presentato contro il Ministero della Cultura, in persona del Ministro pro tempore, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro e Crotone rappresentati e difesi dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato e il Comune di Catanzaro, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Saverio Molica, Crescenzio Santuori. 

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Il ricorso era stato presentato  per l’annullamento riguardo i primi motivi aggiunti  della nota della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro e Crotone prot. 940-P del 23.02.2023; - della deliberazione della Giunta comunale di Catanzaro n. 155 del 10 marzo 2023, con oggetto la manifestazione della volontà dell'Ente di esercitare il diritto di prelazione; e per  l’annullamento, previa sospensione, riguardo ai secondi motivi aggiunti, della deliberazione del Consiglio Comunale di Catanzaro atto n. 65 del 4 maggio scorso. 

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"Sotto il profilo del fumus boni iuris, il vincolo storico-artistico previsto dal D. Lgs. n. 42/2004 ha natura reale e il relativo provvedimento di imposizione non è recettizio, svolgendo la notifica ai proprietari una funzione informativa e non costitutiva del vincolo, che si perfeziona a prescindere dalla stessa, essendo la notifica preordinata a creare nel destinatario la conoscenza degli obblighi su di lui incombenti (ex multis, Consiglio di Stato, Sez. VI, 9 ottobre 2009, n. 6213);  nella fattispecie il vincolo è stato comunque apposto con decreto del 13.12.2022, prima, pertanto, del decreto di trasferimento del giudice del 22.12.2022; sotto il profilo del periculum in mora, il pregiudizio prospettato dalla società ricorrente è in ogni caso suscettibile di eventuale ristoro" scrivono tra l'altro i giudici amministrativi.

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