Si accendono i riflettori sulla XIII edizione del prestigioso Premio Mario Gallo 2019, una delle maggiori manifestazioni cinematografiche che si svolgono in Calabria, organizzata dalla Cineteca della Calabria con il sostegno del MIbac e della Regione Calabria negli eventi culturali storicizzati. Da anni il Premio Gallo propone le più interessanti novità del panorama cinematografico nazionale e internazionale, unitamente a mostre e retrospettive dedicate ai percorsi di recupero della memoria cinematografica condotti dalla Cineteca della Calabria, che hanno portato alla riscoperta di autori cinematografici, come il direttore della fotografia Tony Gaudio, Oscar 1937 per Avorio Nero di Mervin Leroy.
Per la mostra inaugurale l’attenzione si sposta proprio sul produttore calabrese alla quale è stato intitolato il Premio sin dalla sua scomparsa.Mario Gallo: nel nome del Cinema –Mostra/Rassegna/Incontri è il titolo della mostra contenitore che verrà inaugurata giorno 4 novembre alle ore 17,30 alla Biblioteca Nazionale di Cosenza, diretta da Rita Fiordalisi, e che passa in rassegna i più’ prestigiosi film realizzati e prodotti da Gallo. Pagine di storia di quel cinema italiano che si affermava in tutto il mondo, da Visconti a Zurlini, da Vancini a Nanni Moretti, e che sarà visitabile sino al 14 dicembre. Mario Gallo nasce a Rovito nel 1924.
A partire dal 1948, riceve un incarico presso la redazione de “l’Avanti!”, in qualità di critico cinematografico. Ma è nel 1965 che, stimolato dal regista Florestano Vancini, Mario Gallo scopre la propria vera vocazione: il ruolo di produttore. “Le stagioni del nostro amore” è il primo film prodotto da Mario Gallo . Gli anni ’70 portano Mario Gallo all’apice del successo come produttore, a cominciare dalla realizzazione di uno dei massimi capolavori del cinema italiano: “Morte a Venezia” di Luchino Visconti. Iniziano anche le produzioni per la TV, con “Circuito Chiuso” di Giuliano Montaldo, del 1978. Gallo diventa presidente prima dell’Italnoleggio, poi dell’Ente Autonomo Gestione Cinema.
Lasciati questi incarichi, nei quali era ostacolato dallo stato di cose del sistema dell’audiovisivo, l’attività di produzione viene suggellata dalla fondazione della società “Alphabeta film” (poi “Filmalpha”) nel 1972.Negli anni ’80 si consolida l’attività della “Filmalpha”. Dopo aver fatto esordire due dei più importanti registi italiani degli anni a venire: Nanni Moretti (con “Ecce Bombo”) e Marco Tullio Giordana (con “Maledetti vi amerò”), arriva ad alti livelli anche la serie di produzioni per la televisione con “Io e il duce” (1985) in cui appaiono, tra gli altri, Anthony Hopkins, Bob Hoskins e Susan Sarandon. Gli anni ’90 aprono il ciclo più intenso di produzioni televisive per la Rai della Filmalpha che in questo decennio vedrà, d’altra parte, la cessazione delle attività. I successi di questi anni sono “Viaggio nel terrore: l’Achille Lauro”, la serie di “Un cane sciolto” e “Non parlo più”. Secondo appuntamento giorno 5 novembre con la proiezione del film Il pianeta in mare di Andrea Segre nell’ambito del Myart al cinema San Ncola alle ore 20,45
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