Cinquantenne resta invalido dopo il vaccino covid: indaga la Procura di Castrovillari

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images Cinquantenne resta invalido dopo il vaccino covid: indaga la Procura di Castrovillari
L'avvocato Veronica Sommario
  02 aprile 2024 15:22

di STEFANIA PAPALEO

Non solo quel tipo di vaccino Covid non avrebbe potuto essergli somministrato in quanto soggetto allergico e iperteso, quanto alla fine ha scoperto anche che la dose in questione faceva parte di un lotto scaduto. Così, a distanza di due anni, l'uomo, un cinquantaduenne di Rossano (Cosenza), si ritrova con più patologie invalidanti legate proprio a quella vaccinazione effettuata nell'Hub di Corigliano-Rossano la mattina del 31 gennaio 2022. In particolare, tra i  i danni riportati ci sono acufeni insopportabili con ipoacusia neurosensoriale improvvisa da reazione avversa a vaccino anticovid19 Moderna, intorpidimento alla mano destra e al dito del piede sinistro, abbassamento della vista e dolori muscolari acuti.

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Da qui la dettagliata denuncia presentata per mano dell'avvocato Veronica Sommario alla Procura di Castrovillari, dove è stato già aperto un fascicolo d'indagine contro ignoti al fine di individuare eventuali ruoli e responsabilità rispetto alla vicenda segnalata anche all'Aifa con richiesta di indennizzo per i danni riportati dal paziente. E se questo non fosse bastato, sulla scrivania dello stesso legale è intanto finita analoga disavventura subìta da un altro paziente che si era vaccinato lo stesso giorno nello stesso Hub "incriminato".

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Falso ideologico, nello specifico, l'ipotesi di reato intorno alla quale ruota l'indagine che parte dalle accuse lanciate nell'esposto al medico vaccinatore che somministrò il vaccino moderna al paziente, nonostante la sollecitazione di quest'ultimo a optare per il pfizer dietro parere del proprio medico curante. La notte seguente i primi forti disturbi pressori, che lo spinsero a farsi visitare prima dal medico curante e poi dal primario del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Castrovillari, con successiva segnalazione all’Aifa della reazione avversa subita. Nell’aprile del 2023 la richiesta di accesso agli atti per verificare la correttezza dell’operato dell’hub vaccinale, dal momento che i problemi aumentavano, con un risultato clamoroso: al paziente era stato inoculato, come risulta dalla ricevuta rilasciata il giorno della vaccinazione, una dose del lotto “216037”, mentre agli atti risulta appartenere al lotto “3006323”. Una discrepanza gravissima, che ha spinto paziente e avvocato a inoltrare la denuncia, affinché venisse avviata un indagine sull’operato dell’hub vaccinale. Nei giorni successivi una seconda denuncia da parte di un altro paziente, sempre con forti reazioni avverse, a cui è stato inoculato un vaccino diverso da quello che risulta agli atti.

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E tanti altri potrebbero essere i casi analoghi non ancora venuti alla luce, per cui il paziente lancia ora un appello ai cittadini a "fare richiesta di accesso agli atti presso gli hub vaccinali di appartenenza, per confrontare il numero di lotto contenuto nella ricevuta vaccinale agli atti con quella in proprio possesso, rilasciata al momento dell'inoculazione, ciò vale anche per i familiari dei morti dicasi per reazioni avverse, perchè se invece venisse fuori per vaccini scaduti, si potrebbe ritracciare il grafico nazionale, cadrebbe così lo scudo penale e verrebbe chiesto il risarcimento danni agli stessi medici negligenti incoscienti".

Alla Procura il compito di far luce fino in fondo alla vicenda e decidere anche sull'istanza cautelare presentata per la sospensione dei medici che dovessero risultare responsabili di tale falsificazione.

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