Cisl Medici: “Ospedali di Cosenza occupati dai docenti, sistema fuori da ogni regola”

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Nino Accorinti
  15 luglio 2025 11:50

"Malgrado l’Azienda di Cosenza non sia formalmente e giuridicamente riconosciuta Azienda Ospedaliero Universitaria si assiste ad una “occupazione” massiccia delle strutture ospedaliere da parte di docenti universitari, in aperta violazione della normativa vigente e senza, in alcuni casi, il rispetto dei requisiti regolamentati dal DPR n. 484/97", scrive in una nota il Dottor Nino Accorinti, Federazione CISL MEDICI Calabria..

"Un esempio su tutti. Un docente, - prosegue - privo dei sette anni di anzianità di servizio previsti dalla norma, è in procinto di essere nominato, in assenza di selezione, direttore sia di struttura complessa e sia di Dipartimento. Una situazione oltre ogni limite di decenza! Le attribuzioni dei “primariati” - su indicazione “dell’accademia” - sono oramai in atto sin dall’adozione del Decreto Commissario Ad Acta per il piano di rientro dai disavanzi al servizio sanitario della Regione Calabria n. 197/2022, con cui si è preso atto del protocollo sottoscritto da Regione Calabria, Università ed Azienda Ospedaliera di Cosenza, atto di dubbia legittimità contestato dalla Cisl Medici nel 2023. Per di più, l’atto aziendale, approvato con il DCA n. 258 del 25 giugno 2025 in ottemperanza a quanto disposto con il DCA n. 233/2025 sulle prescrizioni formulate dal Dipartimento Salute e Welfare, risulta fortemente sbilanciato a favore dei docenti universitari. Nessun accenno al sovvertimento indiscutibile delle regole che precludono la “clinicizzazione” delle strutture e dei dipartimenti! Nessun accenno al finanziamento dei docenti con fondi del SSR ed europei!"

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"Un fatto di una gravità inaudita, - spiega - considerando che la Struttura Commissariale è stata nominata dal Consiglio dei Ministri e che nello stesso DCA n. 258/2025 si dimostra l’assenza del Decreto governativo di istituzione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria. Una cosa è certa. Il sistema messo in atto penalizza le competenze, la professionalità e le legittime aspettative di carriera dei medici ospedalieri favorendo la fuga dal SSN e rendendo, anche per il futuro, poco allettante il lavoro in ospedale. Un fenomeno quello della “clinicizzazione” delle strutture ospedaliere, che benché incoerentemente diffuso nel territorio nazionale, trova una originale particolarità nella vicenda dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza e cioè il finanziamento del personale universitario indebitamente messo a capo delle strutture ospedaliere. Situazione, questa, che la Cisl Medici ha già denunciato alla Corte dei Conti alcuni mesi or sono. Nel caso, il provvedimento del Commissario ad Acta n. 19 del 24.01.2025 prevede l’impiego di fondi regionali ed europei per la retribuzione di 18 professori universitari di ruolo, con un impegno di spesa complessivo pari a circa 27 milioni di euro, distribuiti su quindici anni. Ma qui emerge il nodo più critico: i fondi europei (FESR) non possono essere destinati a spese per il personale. Il loro utilizzo in questa direzione rappresenta una evidente distrazione di risorse. Inoltre, anche qualora si volesse forzare questa lettura (ipotesi comunque infondata), la programmazione comunitaria avrebbe come termine ultimo il 2029".

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"Come si pensa allora di garantire la copertura degli stipendi dei docenti universitari, - prosegue ancora -  appartenenti ad un comparto della pubblica amministrazione diverso dalla sanità, negli anni successivi? L’unica prospettiva, a quel punto, sarebbe quella di attingere al bilancio del SSR, con ulteriori carichi finanziari su un sistema regionale già fragile e fortemente condizionato da anni di criticità strutturali. In ogni caso utilizzare risorse europee per finanziare stipendi accademici a scapito dell’organizzazione sanitaria significa tradire il principio di sussidiarietà – sancito dall’art. 5 del Trattato sull’Unione Europea – che impone di finanziare con fondi comunitari progetti coerenti con i bisogni reali delle comunità locali, e realizzate al livello più vicino ai cittadini. Un malcelato e discutibile provvedimento regionale è, poi, il disegno di legge del mese di giugno - che prevede l’istituzione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cosenza – approvato dalla Terza Commissione consiliare regionale malgrado il parere negativo del settore assistenza giuridica del Consiglio Regionale della Calabria".

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"Tra i diversi rilievi, in primis il contrasto con l’art. 120 Cost., si sottolinea l’assenza - come più volte evidenziato dalla Cisl Medici - del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui all’art. 8 comma 2 del D. Lgs. 517/99 (“Disciplina dei rapporti fra Servizio sanitario nazionale ed università”), necessario per la costituzione delle nuove Aziende Ospedaliero Universitarie. Ne esce fuori un quadro preoccupante, un guazzabuglio giuridico che mina la fiducia dei cittadini e degli operatori sanitari nelle istituzioni, favorisce operazioni propagandistiche che potrebbero ritorcersi dal punto di vista amministratico-contabile proprio verso i docenti ed i promotori della vicenda, configura una violazione dei principi fondamentali in materia di tutela della salute dei cittadini calabresi", conclude Accorinti.

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