Nel convegno ‘"Problemi e prospettive del peperoncino di Calabria", organizzato al’interno del Festival Internazionale del Peperoncino che si è svolto a Diamante, la Coldiretti Calabria è stata protagonista nell'analisi delle prospettive del settore e della risoluzione di alcuni problemi che interessano i produttori di peperoncino “Made in Calabria”.
Sono intervenuti, per la Coldiretti, il presidente Borrello, e Attilio Salerno, referente fiscale regionale dell’organizzazione. In apertura del convegno, il dott. Salerno ha illustrato la problematica relativa all’aliquota Iva del peperoncino, che ad oggi – ha affermato “è più alta rispetto a quella applicata ad ortaggi e ad altre spezie”.
A tal proposito ha riferito che la Coldiretti, per rimediare a tale divergenza che certamente non agevola il comparto in crescita in tutta la regione, ha predisposto una proposta al Parlamento, chiedendo una modifica al decreto di agosto, che sarà convertito in legge entro il 14 ottobre, per la riduzione dell’aliquota Iva dal 10% al 5%. A tal fine, il senatore Magorno, sindaco anche di Diamante, ha fatto propria tale indicazione impegnandosi, vista la portata a sostenerla. Nel suo intervento il presidente Borrello ha valorizzato e posto in evidenza il grande lavoro svolto ad oggi dalla filiera del peperoncino di Calabria che ha dato un contributo notevole al suo sviluppo e a questo ha contribuito in modo notevole anche il Festival del Peperoncino che negli anni è stato una fucina di idee e proposte garantendo, grazie al suo ideatore e promotore Enzo Monaco un continuo aggiornamento sulle tematiche e rilanciando la “cu(o)ltura del piccante” sia dal punto di vista della salute che dell’economia dei territori. Inoltre il presidente Borrello ha illustrato anche come l’abolizione del segreto di Stato contenuto nel Decreto Semplificazioni, assicurerà la massima trasparenza sui flussi agroalimentari.
"Una volta approvato - ha detto - sarà finalmente possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall’estero. Un provvedimento finalizzato a distinguere il vero made in Italy e a garantire scelte di acquisto consapevoli soprattutto in un momento difficile per l’economia come quello attuale”.
"Il superamento del “segreto di Stato” sulle informazioni che attengono alla salute ed alla sicurezza di tutti i cittadini realizza una condizione di piena legalità diretta a consentire lo sviluppo di filiere agricole tutte italiane che sono ostacolate dalla concorrenza sleale di imprese straniere e nazionali, le quali, attraverso marchi, segni distintivi e pubblicità, si appropriano illegittimamente dell’identità italiana dei prodotti agroalimentari. Su questo - conclude -il peperoncino “Made in Calabria” è notevolmente danneggiato!
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