di GABRIELE RUBINO
Incidenza dei nuovi casi e la pressione sugli ospedali sono diventati i parametri principali per monitorare l'andamento dell'epidemia e fissare i colori delle regioni. Almeno fino al prossimo 16 giugno il nuovo modello 'coabiterà' con il meccanismo dei 21 indicatori di allerta precoce (fra cui l'Rt sui sintomatici). Nell'ultimo decreto è comunque inserita una sorta di clausola di salvaguardia: nel caso di discordanza di valutazione fra i due modelli (ad esempio: per il primo una regione è da zona arancione e per l'altro da zona gialla) prevale comunque quella inferiore (quindi la gialla nell'esempio di prima).
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Con i dati aggiornati al 19 maggio, la Calabria presenta un'incidenza cumulativa settimanale di 75 casi per 100 mila abitanti. Dunque, da zona gialla pur se rimane elevata la percentuale dei tamponi positivi (pari a circa il 6,5%). A proposito di test, il decreto non prevede un numero minimo di esecuzioni giornaliere rapportate alla popolazione, come sembrava in un primo momento. Per quanto riguarda invece la situazione negli ospedali, ad oggi il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è del 35% mentre quello in Terapia intensiva è del 18%.
Questi dati dovrebbero far dormire sonni tranquilli, certo si è lontani dalla zona bianca per cui è necessaria un'incidenza inferiore ai 50 casi per 100 mila abitanti per tre settimane consecutive. Nella giornata di venerdì, in occasione del monitoraggio settimanale, si capirà meglio come funzionerà il meccanismo a doppio binario sui colori delle regioni.
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