"Bene ha fatto il mio amico Lino Puzzonia nel chiedere al nuovo sindaco di Catanzaro di predisporre un luogo da utilizzare per l’ultimo saluto al defunto laico. Tale questione è stata negli anni più volte posta, e mai risolta.
Presso il cimitero di via Paglia, l’Amministrazione Abramo ha assegnato, così mi è stato detto, una sala per il rito laico del commiato al defunto. Ma la sala non è stata utilizzata a questo scopo: da tempo è un magazzino; in ogni caso ritengo questa soluzione non idonea.
Nel 2021 posi, assieme all’ex Consigliere Comunale Antonio Gigliotti, all’attenzione delle forze politiche, in particolare di centro-sinistra, la necessità di risolvere questo problema di civiltà. Oggi colgo l’occasione che mi offre il puntuale intervento del dottore Puzzonia, per svolgere alcune considerazioni, che rassegno ad ogni valutazione, soprattutto del Sindaco e degli amministratori della città.
Dichiaro di non ritenere si debba perseguire la scelta d’individuare o realizzare una apposita sala per celebrare i riti laici. Spiego il perché.
Il rito religioso ai defunti di “norma” si svolge presso la chiesa scelta in vita dal defunto o a seguito della morte dai famigliari. Nel caso della momentanea indisponibilità della chiesa scelta, il funerale si svolge presso un'altra chiesa.
Potrà essere lo stesso per il rito laico, infatti potrà essere tranquillamente celebrato presso una delle numerose sale di proprietà e utilizzate dalle istituzioni pubbliche, per prima dal Comune e dalla Provincia, e anche da altri. Non capisco perché una sala, che si utilizza per altre attività non possa essere, per qualche ora, impiegata per celebrare un rito laico: avvenimento, peraltro, che si verifica non molto spesso. Ciò consentirebbe, per come ritengo giusto, che il rito si possa svolgere quasi sempre nel quartiere di residenza del defunto o dove ha trascorso la sua vita, e pertanto da tutti conosciuto.
Cosa può vietare di svolgere, ad esempio, tale adempimento presso la Sala della Cultura alla Provincia, o all’Auditorium Casalinuovo, o nella sala del Consiglio Comunale, una volta ripristinata? Ma anche all’ex cinemateatro Masciari, quando sarà disponibile, atteso che sarà utilizzato per attività sociali; nelle sale presenti in tanti quartieri (all’ex struttura universitaria a Pio X, nelle sale conferenze o palestre, ove possibile, delle scuole; si richiama l’attenzione che le strutture scolastiche sono di possibile utilizzo comunale, ogni qualvolta libere da impegni didattici o d’istituto; ma anche l’Ente Fiera nel quartiere Lido, e via dicendo. La scelta che propongo mi sembra percorribilissima, e risolverebbe subito il problema.
Dunque non una struttura appositamente dedicata, ma come per le chiese che normalmente sono utilizzate per più attività, potranno essere utilizzate tante sale già esistenti in città.
Il Comune potrà da subito incominciare ad individuare quelle più idonee fra le tante esistenti.
Mi sembra assurdo, perciò, con tante possibilità, pensare di costruire un’apposita struttura o affidare ai dei privati tale compito.
Sicuramente questo mio suggerimento, diciamo a larghe maglie, dovrà essere meglio precisato ed affinato, ma in ogni caso, rispetto al nulla di oggi, si potrà rapidamente avviare".
Sabatino Nicola Ventura
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