di ALDO CASALINUOVO
"Prendo atto dell'esito dell'assemblea dei circoli del PD di ieri. Da parte mia posso soltanto ribadire la posizione che ho espresso in queste settimane e che ritengo lineare e fin dall'inizio collaborativa.
Nell'ordine: ho fornito la mia disponibilità a un'eventuale candidatura; ho partecipato a due incontri con il coordinamento cittadino del PD (composto dai 4 segretari di circolo più il coordinatore cittadino), illustrando la mia proposta fortemente caratterizzata da un'impronta civica, onde aprire al massimo, in una congiuntura di evidente crisi per la città, a tutte le componenti sociali, economiche, politiche, intenzionate a dare un contributo per il rilancio della città stessa; avrei dato la mia disponibilità a primarie di coalizione, che nessuno però nel PD, nemmeno velatamente, ha mai proposto; ho rappresentato la mia contrarietà a semplici "consultazioni", di natura elettorale interna, tra gli iscritti al PD, non previste da alcuna norma statutaria, prive del necessario e preventivo confronto sui contenuti tra i potenziali "candidati" e demandate ad un numero troppo esiguo di "decisori" (cioè, in definitiva, alcune decine di iscritti al Partito).
Tutto qua. Del resto, l'esito dell'assemblea di ieri, conferma le mie perplessità. Leggo, infatti, che su 17 interventi, 12 avrebbero espresso una preferenza per il prof. Fiorita, mentre altri avrebbero gradito un ampliamento del confronto (e al netto delle defezioni di alcuni autorevoli iscritti che non hanno partecipato all’assemblea). Dunque, dodici iscritti. Dodici iscritti che, francamente, ritengo non possano essere considerati un campione politicamente attendibile per una scelta così delicata e impegnativa quale quella del prossimo candidato sindaco per la città capoluogo di regione. Quanto al resto della c.d. coalizione del nuovo centrosinistra (piuttosto indecifrabile nel suo profilo di effettiva rappresentanza politica e, soprattutto, nel suo peso specifico elettorale), sarebbe interessante comprendere dove, come e quando, e attraverso quali dinamiche partecipative, la stessa abbia espresso preferenza per un "candidato" anziché per un altro.
E fermo restando che il tutto, se ho ben compreso, non è da considerarsi ancora come definitivo, essendo stato inviato "a Roma" un verbale di scelta "tendenziale" per un potenziale candidato. Insomma, mi sia consentito dire, un pasticcio malamente imbellettato, frutto di forzature e, forse, di una volontà già maturata in ... separata sede.
Nessun problema, tuttavia, per quanto mi riguarda. Rimango dell'idea che una proposta civica, laica, riformista, inclusiva delle tante energie e competenze di qualità che nella nostra città abbondano (pur spesso, ahimè, viaggianti sottotraccia), affrancata da derive estreme e sganciata dagli astrusi "contorsionismi" attuali di certa politica, possa risultare una proposta di reale interesse per molti catanzaresi.
Un'ultima, telegrafica considerazione voglio però farla. Si dice spesso che manca l'impegno diretto di chi vuol bene alla città e potrebbe dare un contributo fattivo per essa. Ecco. Se per puro caso l'ipotesi si verifica, l'impressione è che i piccoli apparati autoreferenziali entrino in fibrillazione e corrano subito a chiudere la porta. Non sia mai detto.
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