Concorsi per dirigenti medici all’Asp di Cosenza, Laghi: "Gli “Spoke” abbiano pari dignità e pari diritti, non ci possono essere figli e figliastri"

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Ferdinando Laghi

Banditi concorsi per l’assunzione di medici di diverse specialità nelle Unità operative dei tre Spoke dell’Asp di Cosenza. Il trattamento riservato allo “Spoke” di Castrovillari al centro dell’intervento del consigliere Laghi.

  12 agosto 2022 16:30

«Finalmente si cominciano a bandire concorsi all’Asp di Cosenza. Augurandosi che al bando seguano rapidamente sia l’espletamento dei concorsi che le assunzioni dei nuovi medici  – esordisce il capogruppo al Consiglio regionale di “De Magistris Presidente” Ferdinando Laghi .- Bene comunque, ma non si può non rilevare come nella attribuzione dei medici, lo “Spoke” di Castrovillari reciti, come da troppo tempo accade, la figura della Cenerentola del gruppo. In particolare – continua Laghi - è assolutamente inaccettabile ciò che riguarda il reparto di Ortopedia della città del Pollino. Un reparto che, nel tempo, è stato chiuso una prima volta, dopo aver fatto andare in pensione i medici, senza muovere un dito, e, poi, “smontato” una seconda volta attraverso il “rapimento” di ben tre ortopedici, assunti su Castrovillari e trasferiti forzosamente altrove. Al primario, così privato dei collaboratori, fu inibita ogni attività operatoria, spingendolo a inevitabili dimissioni. La più volte sbandierata, e non da ora, volontà di riaprire l’Ortopedia a Castrovillari (reparto, giova sottolineare, la cui presenza è obbligatoria in uno “Spoke”), cozza con l’attuale bando per 5 ortopedici pubblicato dall’Asp di Cosenza: due ciascuno per gli “Spoke” del Tirreno e dello Jonio, uno solo per Castrovillari, dove c’è maggiore carenza. Ma c’è dell’altro – continua il consigliere Laghi -: ancora nulla circa la Riabilitazione Intensiva prevista da anni sempre a Castrovillari, mentre continua, dal 2018, lo scandalo del primario che tale Divisione potrebbe dirigere, demansionato a Cetraro e costretto a… non far nulla, malgrado le sue pressanti richieste di ricollocazione e le continue assicurazioni al riguardo date dai vertici aziendali cosentini».

«Le popolazioni del Pollino e dell’Esaro hanno uguali diritti di salute rispetto a qualunque altra e non è giusto né accettabile assistere, come da anni accade, a questa politica sanitaria di rapina nei confronti dello “Spoke” di Castrovillari – prosegue ancora Laghi-. La definizione, attesa a giorni, da parte dell’Asp di Cosenza, dei fabbisogni delle singole Unità operative dei tre “Spoke” aziendali, tutti con pari dignità e pari diritti, almeno sulla carta – conclude l’onorevole Laghi-, consentirà di chiarire ulteriormente se ci si trova di fronte ad un disegno doloso di completo smantellamento dell’ospedale di Castrovillari o se quanto prima detto è frutto di cattiva programmazione che va, in ogni caso, assolutamente e prontamente corretta. Di certo la gente del territorio e le istituzioni che la rappresentano non rimarranno inerti ad assistere a questa progressiva negazione del loro diritto alla salute».

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