In data di ieri è stata depositata dal TAR Calabria l'ordinanza di rigetto della sospensiva invocata dalla candidata esclusa dal concorso e già oggi il Consiglio di Stato, Sez. III, sospende il provvedimento impugnato, dalla dott.ssa Tiziana Russo rappresentata dallo Studio legale CIAMBRONE-MASCARO & Partners.
Se il TAR Calabria, quindi, aveva respinto il ricorso cautelare (Rel. Dott. Francesco Tallaro) oggi il Presidente del Consiglio di Stato lo accoglie emettendo un decreto cautelare e ritenendo quindi fondate, allo stato, le molteplici censure avanzate con l'appello cautelare che in via di urgenza era stato già notificato e depositato nella medesima giornata della pubblicazione del provvedimento dei giudici calabresi. Provvedimento del TAR Calabria quindi, allo stato, non condiviso dal Consiglio di Stato che ha ritenuto di sospendere e fissare la camera di consiglio per il 27 ottobre 2022 nel contraddittorio fra le parti.
L'importante provvedimento così statuisce: "...Considerato che l’interesse cautelare dell’appellante può essere soddisfatto obbligando l’Amministrazione che intenda procedere - nel periodo che intercorre fra la data odierna e quella di celebrazione della camera di consiglio - ad assunzioni che incidano sulla posizione giuridica della stessa ad adottare misure amministrative o contrattuali (come ad esempio . clausole di riserva o condizionali) che tutelino i ricorrenti in ipotesi di eventuale esito vittorioso della fase cautelare collegiale per cui si fissa la camera di consiglio del 27 ottobre 2022. P.Q.M. Accoglie l’istanza nei limiti e nei sensi di cui in motivazione e per l'effetto sospende il provvedimento impugnato ; Fissa, per la discussione, la camera di consiglio del 27 ottobre 2022." Nell'appello cautelare, evidentemente condiviso in prima lettura, la Dott.ssa Tiziana RUSSO ha denunciato dei gravi errori in procedendo et in udicando dell'appellata ordinanza dei giudici calabresi con grave travisamento del dato e del fatto processuale sotto diversi profili. Il TAR Calabria ha omesso, infatti, di valutare adeguatamente la documentazione prodotta dalla ricorrente e ha errato nel non ravvisare, fra i vari motivi di ricorso, la violazione della regola dell'anonimato.
Così come ha errato il TAR Calabria di non considerare adeguatamente le anomalie informatiche riscontrate nella gestione del concorso soprattutto ove la ricorrente aveva dimostrato una serie di violazioni del bando concorsuale con la modifica delle regole in corso di gara! I giudici calabresi hanno tradito all'evidenza dei macroscopici errori sulla lettura dei motivi del ricorso cautelare della Dott.ssa Tiziana RUSSO risultata prima nella valutazione dei titoli. La già annunciata contrattualizzazione dei vincitori, diffusa già ieri sulla stampa a cura dei controinteressati, ha costretto l'appellante Dott.ssa Tiziana Russo a richiedere al Presidente del Consiglio di Stato di Roma un decreto di sospensione dell'ordinanza.
Oggi è arrivata la decisione del Consiglio di Stato che ha bloccato il concorso per come richiesto dagli Avv.ti Luigi Ciambrone e Antonella Mascaro che condividono, con la propria assistita, una giusta battaglia per il ripristino della legalità violata! Infatti, il bando riveste sempre quel ruolo pregnante nell’esecuzione di una procedura come quella in materia di concorso pubblico, volto alla tutela dell’interesse pubblico alla trasparenza ed alla imparzialità, generando affidamento nei partecipanti alla procedura. Dunque quando la Commissione travalica i limiti sia del bando di gara che della normativa di riferimento, mortifica tali principi di trasparenza ed imparzialità, costituenti la colonna portante del corretto operare della P.A. Il TAR Calabria, respingendo l'istanza cautelare, aveva precisato come "la grave inimicizia tra il presidente della commissione giudicatrice e il coniuge della ricorrente è, allo stato, meramente allegata, non essendovi, tra la documentazione prodotta…" mentre la candidata RUSSO Tiziana aveva, in realtà, prodotto un importante documento, che è stato nuovamente depositato e portato all'attenzione del Consiglio di Stato, che dimostra esattamente il contrario! Probabilmente tale importante documento era sfuggito ai giudici calabresi e non solo quello. Infatti si è denunciato, anche in sede penale e per cui pende regolare indagine a cura della Procura della Repubblica di Cosenza, l'anomala ed oscura circostanza per aver la Commissione rinviato di ben 24 ore la correzione degli elaborati scritti senza la prova di dove sono stati custoditi i tablet dei candidati e, soprattutto, sul flusso di traffico delle risposte degli elaborati. La P.A. deve operare in modo chiaro e lineare, così da fornire al concorrente regole di condotta certe e sicure. Imparzialità e par condicio costituiscono principi cardine nello svolgimento di un pubblico concorso. Tuttavia, troppe volte la P.A. come nel caso che ci vede occupati, con eccesso di potere e di arbitrio, viola i basilari canoni di correttezza dettando nuove regole interpretative e criteri di valutazione, oltre i termini utili alla modificazione consentiti dalla legge. La candidata ingiustamente esclusa dal concorso ha fiducia che anche l’indagine penale in corso possa portare c
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