Prima della votazione per il presidente del Consiglio comunale si è votato l'assestamento di bilancio. Una variazione tecnica (anticipata LEGGI QUI) che passa il vaglio dell'Aula ma che ha comunque scatenato le prime vere scaramucce politiche e tecniche fra gli schieramenti, e non solo. La pratica, relazionata dall'assessore Marina Mongiardo, è ok ma a 'maggioranza' di astenuti.
L'ex presidente Marco Polimeni ha chiesto lumi sulla regolarità della presentazione agli eletti poiché "pervenuta senza alcuna firma di assessori o del sindaco, quasi a voler ribaltare la responsabilità sul Consiglio" e se fosse stata trasmessa per un numero di giorni sufficiente a essere conosciuta e studiata dai consiglieri. A Polimeni ha risposto prima la segretaria generale Vincenzina Sica confermando la regolarità di tempi e modalità di presentazione della proposta deliberativa. Dopo ci ha pensato anche Antonello Talerico. E a quel punto tra i due ne è nato un 'duello' politico che si sviluppato in più interventi. Polimeni contestava a Talerico di aver dichiarato di non essere organico alla maggioranza di Fiorita eppure di aver espresso un assessore in Giunta (Antonio Borelli). Talerico ha replicato dicendo che conferma l'impostazione e che l'appoggio non verrà mai meno a fronte di pratiche assunte nell'interesse dei cittadini.
Al di là degli aspetti formali, è stato di Gianni Parisi l'intervento più duro nel criticare le scarse informazioni sull'assestamento, chiedendo ad assessore, dirigenti e presidente del collegio dei revisori. Il consigliere comunale di Rinascita oltre a singole poste ha messo in evidenza la necessità di conoscere lo stato dei conti delle partecipate. Per Vincenzo Capellupo (Cambiavento) "è una pratica in continuità amministrativa. è frutto di quel percorso. E' più che altro obbligo di legge". Per Fabio Celia (Pd) "è un atto di responsabilità votare questa pratica". E' intervento Valerio Donato che ha rivendicato la necessità di poter conoscere le scelte politiche sottostanti al bilancio e più avanti ha insistito sul fatto di voler conoscere la pratica. Non è mancato un battibecco indiretto con un collega di coalizione. Infatti, per Rosario Mancuso (Alleanza per Catanzaro): "se noi non approvassimo questa pratica non potremmo dare luce alle scuole, perché non abbiamo i fondi per la corrente elettrica". Per Donato invece questo è solo uno "slogan". I due si sono comunque chiariti.
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