Orientare i finanziamenti per contratti di filiera in grado di garantire cooperazione tra attori e un’equa ripartizione del valore generato ed il trattenimento in Calabria del valore aggiunto. Riconvertire le varietà agrumicole. Ammodernare gli impianti di irrigazione. Realizzazione nuovi impianti agrumicoli ed olivicoli con priorità ai giovani titolari di aziende agricole. Adottare un regime di aiuto regionale, sulla base del regime nazionale. Prevedere interventi urgenti volti ad affrontare i rischi per i prodotti agricoli, in primis la Xylella.
Sono, questi, alcuni dei contenuti e degli obiettivi principali ai quali dovrebbe ispirarsi la Regione Calabria nel dotarsi, con urgenza, di un Piano agrumicolo ed olivicolo regionale per il rilancio del settore agricolo. A motivare la richiesta è stata, nei giorni scorsi, l’assise civica che all’unanimità ha approvato una delibera ad hoc. A darne notizia, esprimendo soddisfazione per l’iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale e fatta propria dal Consiglio Comunale di Terranova da Sibari nella sua interezza è il vicesindaco Massimiliano Smiriglia.
"Oltre al Piano agrumicolo ed olivicolo regionale – aggiunge – sono necessari altri importanti strumenti finanziari come i bandi dedicati con le risorse residue del PSR 2014-2020 e della futura programmazione 2021-2027; obiettivi – scandisce Smiriglia – che necessitano della massima sinergia territoriale con tutti quei comuni che intenderanno adottare la stessa linea propositiva".
"Il comparto – prosegue – risente di una serie di difficoltà che ne limitano la competitività in un mercato sempre più globale, basato su standard di sicurezza sanitaria degli alimenti molto limitati e con disparità di condizioni che rendono sempre più difficile fare impresa. La frammentazione dell’offerta dovuta ad una eccessiva frammentazione aziendale e ad un’organizzazione commerciale non adeguata – precisa il vicesindaco – non consente di confrontarsi con la grande distribuzione organizzata e di esportare subendo, allo stesso tempo, i prodotti importati a discapito dei lavoratori e dei consumatori. Sono, queste – conclude Smiriglia – le grandi criticità del settore che devono essere affrontate e superate, attraverso il confronto e la collaborazione virtuosa tra tutti i comuni.sociazioni ed enti pubblici.
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