di GIACOMO MANCINI
La sottoscrizione del contratto istituzionale di investimenti (CIS) è una buona notizia per Cosenza e per il nostro centro storico. Dopo tante parole e tante contrapposizioni inutili, finalmente un atto amministrativo che fa ben sperare sull’utilizzo dei 90 milioni di euro per la rinascita della città antica, da anni completamente abbandonata.
Va per questo dato merito al sottosegretario Anna Laura Orrico, che è quantomeno riuscita a riannodare i fili di una partita che sembrava perduta a causa di beghe politiche tra gli attori istituzionali, e che ha voluto coinvolgere anche le associazioni sul territorio nella definizione degli interventi.
L’elenco dei finanziamenti è lungo. Molti sono davvero qualificanti. Anche se, per la verità, non si intravede la visione unitaria che li unisce in un’ambiziosa traiettoria di sviluppo.
Comunque c’è da augurarsi che adesso gli enti attuatori (comune, Provincia e MiBACT) spingano il piede sull’acceleratore per rispettare la stringente tempistica prevista nel contratto: entro il 2021 aggiudicazione degli appalti e per il 2025 realizzazione degli interventi.
Purtuttavia, stona la mancata previsioni di strumenti di coinvolgimento degli investitori privati.
In molti ricorderanno che la straordinaria rinascita del centro storico avvenuta a metà degli anni 90 fu possibile perché vi era una visione che poggiava su tanti e importanti interventi realizzati dal Comune, ma anche su incentivi agli investimenti dei privati che poterono, per esempio, acquistare e ristrutturare a condizioni agevolate, abitazioni e locali.
Le risorse pubbliche (90 milioni sono una cifra considerevole) per avere effetti positivi e di lunga durata devono fungere da volano e da moltiplicatore per altrettanti investimenti privati e per questo devono stimolare e agevolare le forza imprenditoriali ad investire nel centro storico.
Al momento pare non sia stato del tutto compreso.
Mi auguro che si abbia la capacità e la volontà per farlo. Cosenza e il nostro centro storico lo meritano.
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