Circa mille i presenti al Convegno organizzato dal Prefetto di Cosenza, Paola Galeone sul tema: “Accesso al Fondo per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti”
29 novembre 2019 17:47Circa mille i presenti al Convegno organizzato dal Prefetto di Cosenza, Paola Galeone sul tema: “Accesso al Fondo per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti”.
Unitamente alle autorità religiose, civili e militari, oltre ottocento studenti degli Istituti Superiori della provincia di Cosenza, nella splendida cornice del teatro “A. Rendano”, hanno seguito con profondo trasporto le fasi dell’evento che ha visto l’alternarsi degli interventi dei relatori ai monologhi magistralmente eseguiti dai ragazzi del Liceo Classico “Telesio” di Cosenza.
Significative sono state le parole degli esperti in materia che, con un linguaggio non tecnico, ma che ha parlato al cuore della platea, hanno contribuito a diffondere la cultura della non- violenza affinché diventi massiva e, una volta interiorizzata, dia finalmente i suoi frutti.
Toccante è stata la testimonianza di una giovane donna, cittadina italiana originaria del Camerun, che ha raccontato l’importanza ed il coraggio di denunciare il proprio compagno per i soprusi subiti e la capacità, che ha avuto, di ripartire da zero ricostruendosi una nuova vita.
I tantissimi ragazzi hanno ascoltato in silenzio i brillanti interventi dei relatori del Procuratore della Repubblica di Cosenza, del Presidente Vicario del Tribunale di Cosenza il Presidente dell’Ordine degli Avvocati del locale Foro, del giornalista scrittore Arcangelo Badolati e del Prefetto Raffaele Cannizzaro, Commissario per il Coordinamento delle Iniziative di Solidarietà per le Vittime dei reati di tipo mafioso, reati intenzionali violenti e dei crimini domestici, che ha illustrato le prerogative di accesso dello Stato alle iniziative di solidarietà.
Il prefetto Galeone ha rimarcato che l’odierno convegno è stato organizzato con la finalità di fare rete tra le Istituzioni, il mondo dell’associazionismo e le giovani generazioni, affinché, in tale rete, possano essere ricondotti ad unità gli interventi che ad ogni livello, legislativo, esecutivo e sociale, devono necessariamente trovare un punto di raccordo idoneo a sublimare, nella comunione di intenti, i risultati che si vogliono e devono raggiungere per valorizzare i fondamentali ideali che sono alla base del vivere civile e contrastare efficacemente ogni forma di violenza e di degrado.
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