Corbelli (Diritti Civili): "Riconoscere causa di servizio e diritto alla pensione a Forze dell’ordine malati cronici dopo il vaccino"
Franco Corbelli, Diritti civili
05 aprile 2023 15:33“Tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine e, insieme a loro, tutte le altre categorie di lavoratori, che sono rimasti gravemente danneggiati dopo il vaccino e sono oggi malati cronici, impossibilitati a lavorare, devono avere, se ne fanno richiesta, l’immediato riconoscimento della causa di servizio, dello stato di invalidità/inabilità al lavoro con il conseguente diritto alla pensione, regolare, senza alcuna decurtazione o altro tipo di limitazioni”.
E’ quanto chiede, alla premier Giorgia Meloni e al governo, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo la denuncia, riportata, nei giorni scorsi, da La Verità, del segretario generale provinciale Cosap Torino del sindacato di polizia e vicepresidente nazionale Osa(Operatori sicurezza associati), Luca Cellamare, che ha reso noto che “sono almeno 10.000 i suoi colleghi ammalatisi dopo il vaccino Covid e 50.000 i danneggiati tra agenti e appartenenti ai corpi militari”. L’iniziativa di Diritti Civili, resa nota oggi dal giornale di Belpietro e De’ Manzoni e dall’Agi, viene rilanciata anche sul profilo Fb. “Lo Stato ha il dovere adesso, dopo aver, con il precedente governo Draghi-Speranza, imposto l’obbligo della vaccinazione, con un siero sperimentale, di non abbandonare e di aiutare tutti questi agenti ad avere una vita dignitosa.
Chi di loro per i gravi effetti collaterali subìti non può più lavorare deve vedersi immediatamente riconosciuti la causa di servizio e il diritto alla pensione. Adesso la priorità è dare assistenza medica e supporto economico a tutte le vittime delle gravi reazioni avverse. Agli appartenenti alle forze dell’ordine e a tutte le altre categorie di lavoratori. Questo deve fare un Paese civile. E’ giusto e doveroso farlo! Tutti questi agenti, che hanno avuto questi gravi problemi di salute dopo la puntura che sono stati costretti a fare per poter continuare a lavorare e godere di tutti gli altri diritti, devono essere sostenuti in questo lungo, difficile e sofferto nuovo percorso. Si deve intervenire subito. Tanti di loro, ultimati permessi e periodo di malattia, rischiano addirittura, come viene spiegato nell’intervista a La Verità del poliziotto sindacalista, se non hanno la diagnosi per reazioni avverse e non si presentano regolarmente ogni giorno al lavoro, anche di essere licenziati e perdere il posto perché considerati assenti non giustificati. Una ingiustizia e una disumanità che devono essere assolutamente, e subito, scongiurate e cancellate”!