di GIORGIA RIZZO
E' un telefono che squilla sempre quello dei volontari della rete di solidarietà attiva a Cosenza in questo momento di grande difficoltà per tutto il paese. Una rete formata dall'associazione La Terra di Piero, dal comitato Prendocasa, dal Soccorso Speranza, dai ragazzi di Cosenza Vecchia, quelli degli Anni Ottanta, dal centro sociale Sparrow e dal Collettivo Femin, che ha raccolto intorno a sé tanti cittadini pronti a dare una mano a chi ne ha più bisogno.
Uno sforzo collettivo e quotidiano che ha permesso di preparare e consegnare più di trecento pasti al giorno e che continuerà fino alla fine di questa emergenza sanitaria. Perché, ci spiegano, il bisogno in città è tanto e non bisogna guardare lontano per accorgersi di situazioni disperate, di chi vive in case fatiscenti e di chi una casa non ce l'ha neppure e si emoziona per un piatto caldo.
E l'impegno non finisce qui. Oltre ai beni di prima necessità come il cibo servono anche mascherine per proteggersi dal contagio, soprattutto in ambienti lavorativi e in particolare ospedalieri dove le misure di protezione scarseggiano. Così anche l'idea di autoprodurle e di donarle a chi le richiede per necessità.
Un'azione di sostegno e di amore per la città che ha svegliato e coinvolto tutto il territorio quasi in una "gara" di solidarietà. Con il motto "Sim'i Cusè, ce la faremo".
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