Coronavirus. Calabria zona rossa, Incarnato (Psi): “La Regione è totalmente assente”
Luigi Incarnato
"Questa seconda ondata, infatti, prevista dall’OMS, poteva e doveva essere gestita con maggiore responsabilità e determinazione"
04 novembre 2020 14:48 “Basta con la maledetta consuetudine dello scarica barile, utilizzata troppo spesso dalla politica calabrese ed italiana e che sta tenendo banco anche in questa emergenza sanitaria. Per vincere la battaglia contro la pandemia da Covid-19 abbiamo bisogno di interventi immediati ed urgenti. Abbiamo bisogno di fatti e non più di parole”.
E’ quanto afferma il segretario regionale del partito Socialista Italiano della Calabria, Luigi Incarnato, che mostra grande preoccupazione circa la gestione, ritenuta inefficace ed inadeguata, della pandemia nella nostra regione.
“La situazione disastrosa che vive il sistema sanitario calabrese è sotto gli occhi di tutti da decenni – prosegue Incarnato - Anni trascorsi a dibattere e litigare su tutto e per tutto, con commissari calati dall’alto che si sono mostrati del tutto inappropriati a svolgere il compito di risanamento del sistema sanitario calabrese e di superamento del deficit, nel mentre si sono chiusi ospedali, si sono ridotte le prestazioni, è cresciuto ulteriormente il debito sanitario pubblico per la nostra regione che, nel frattempo, non ha più nemmeno medici, infermieri e personale OSS sufficienti a garantire l’assistenza. Una situazione drammatica, descritta in estrema sintesi, per dire che non ci sono alibi all’attuale situazione in cui versa la Calabria in questo momento di estrema difficoltà epidemiologica".
"Questa seconda ondata, infatti, prevista dall’OMS, poteva e doveva - aggiunge - essere gestita con maggiore responsabilità e determinazione. Ed, invece, in questi ultimi 5 mesi, non si è fatto nulla di quanto era stato consigliato e programmato. Non solo non è stata assolutamente potenziata la filiera della tracciabilità dei contatti dei casi positivi, tanto che
oggi sembra essere andata in tilt, quanto non sono stati assunti nuovi medici e personale sanitario, nè allestite nuove terapie intensive e pre-intensive, nè tanto meno sono stati organizzati gli appositi centri Covid previsti, nè, infine, è stata riorganizzata tutta la rete sanitaria territoriale che fa acqua da tutte le parti. Si è pensato, al contrario, agli spot televisivi e ad aprire e chiudere la Calabria ad intermittenza”.
“Ma la cosa più grave e il fatto che questa emergenza epidemiologica – incalza il segretario regionale del PSI - ha completamente paralizzato qualsiasi altro servizio volto a garantire le cure necessarie per le altre patologie. Trovo, infatti, assurdo che ancora
oggi non si predisponga una soluzione che preveda la realizzazione di strutture di emergenza efficienti, capaci di decongestionare gli ospedali. Penso a siti da realizzare in tempi brevi, come strutture alberghiere ed altri immobili simili da adeguare ed attrezzare velocemente. Purtroppo, credo che manchi, non solo una capacità politica dirigenziale, in grado di comprendere la problematica ed offrire soluzioni appropriate, quanto una reale capacità reattiva figlia, evidentemente, di una insensibilità diffusa".
“La Calabria – conclude Luigi Incarnato – che ancora una volta è stata mortificata con la classificazione a zona rossa per le criticità del suo sistema sanitario e con la cocciuta riconferma del sistema commissariale, ha bisogno di un governo regionale forte ed autorevole che avvii immediatamente una strategia seria per combattere e vincere anche questa difficilissima battaglia contro il Coronavirus. Di tempo non ce n’è più!”.